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Il Gattopardo
Mostra fotografica dedicata al film capolavoro di Luchino Visconti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Verrà inaugurata Lunedì 17 giugno 2019 alle ore 17,00 nella Biblioteca del Senato, in Piazza della
Minerva a Roma, la mostra fotografica dedicata al film capolavoro di Luchino Visconti “Il
Gattopardo”. L’iniziativa è organizzata da BCsicilia e dal Centro studi “La Donnafugata del
Gattopardo”. Sono previsti gli interventi di Gianni Marilotti, Presidente della Commissione per la
biblioteca e per l’archivio del Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo, Sottosegretario di Stato per i
rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Fabrizio Trentacoste, Senatore della Repubblica,
Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia e Giuseppe Cusmano, Presidente BCsicilia sede
di Ciminna. Coordina: Paolo Spirito, Giornalista e autore RAI 1. Alle ore 19,00 è in programma la
visita guidata al Chiostro dei Frati della Basilica di Santa Maria sopra Minerva. La Mostra resterà
aperta fino al 22 Giugno. Orario 9,00 – 19,00. L’ingresso è gratuito.
La mostra: “Il set del Gattopardo”
La mostra Il set del Gattopardo in 300 immagini racconta i novanta giorni di lavoro per la
realizzazione del Film “Il Gattopardo” a Ciminna, trasformata nella Donnafugata di metà Ottocento.
I backstage della lunga avventura che coinvolse la piccola comunità in quello che sarebbe stato un
capolavoro della cinematografia italiana. L’esposizione, realizzata da BCsicilia e dal Centro studi
“La Donnafugata del Gattopardo”, è la più grande mostra fotografica dedicata al film capolavoro di
Luchino Visconti.
I pannelli, di mt. 3,05 x 1,75, accolgono il materiale, in gran parte inedito, recuperato attraverso un
lungo lavoro in giro per l’Italia, con i “fuori scena” della Titanus (oggi Repoters-Associati).
La mostra fotografica segue un itinerario ben preciso, iniziando proprio dai primi sopralluoghi del
patron della Titanus Golfredo Lombardo, il fotografo di scena Giuseppe Rotunno e Gioacchino
Tomasi Lanza, per la costruzione del set dell’immaginaria Donnafugata: il palazzo del principe, la
balconata della piazza, il palazzo municipale, la casa Sedara, la pavimentazione con ciottoli della
piazza, e i primi arrivi a Ciminna di alcuni attori (Paolo Stoppa, Rina Morelli e Claudia Cardinale).
Inoltre la mostra mette in evidenza l’ingresso in paese della famiglia Salina, il corteo, il canto del
Te Deum all’intero della matrice dedicata a Santa Maria Maddalena. Nella seconda parte, la mostra
espone una serie di foto che riguardano la vita del Principe e del popolo di Donnafugata attraverso
le immagini del canto della Bella Gigogin, il corteo, il plebiscito, l’arrivo e la partenza del Conte
Chevalley e alcune scene riguardanti la figlia del sindaco, Angelica interpretata dall’attrice Claudia
Cardinale. Alcuni pannelli sono dedicati alle due scene esterne nelle campagne di Donnafugata
riguardante la caccia del Principe insieme con Ciccio Tumeo.
Infine la mostra riserva al visitatore una sezione di backstage, con i fuori scena del film dove si
scorge il regista Luchino Visconti “spiegare” a Burt Lancaster come aggredire Ciccio Tumeo, lo
stesso Visconti che spruzza sul viso di Rina Morelli, nelle vesti della Principessa Maria Stella
Salina, moglie di don Fabrizio, del borotalco per far apparire ancora più "realistico" il lungo viaggio
in carrozza della Famiglia per raggiungere Donnafugata o la famiglia Salina nella chiesa madre di
fronte una miriade di riflettori e operatori. Inoltre una serie di foto di scena delle riprese che
mostravano soprattutto il frenetico impegno di Sedara a favore dell’annessione, ma che
successivamente furono tagliate dal regista. Altre foto riguardano il grande lavoro che si svolgeva
BCsicilia
Per la salvaguardia e la valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
BCsicilia
Per la salvaguardia e la
valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
BCsicilia
Per la salvaguardia e la
valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
BCsicilia
Per la salvaguardia e la
valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
dietro le cineprese e la quantità di persone che partecipavano a vario titolo come comparse,
truccatrici, fotografi, elettricisti, ecc. Tutti momenti di una grande avventura di cui non vi sarà mai
traccia sul grande schermo.
La preparazione del Film “Il Gattopardo”
Promotore della trasposizione cinematografica del romanzo di Tomasi di Lampedusa fu il
proprietario della Titanus, il produttore napoletano Goffredo Lombardo. Fu lui ad acquisire, si dice
a caro prezzo, i diritti dell’opera letteraria e a scegliere come regista Luchino Visconti. Un lavoro di
grande impegno che riportò in vita gli ambienti dell’aristocrazia siciliana e le atmosfere del
romanzo. Ineccepibile il cast di attori, primo fra tutti Burt Lancaster, anche se Luchino Visconti
avrebbe preferito Laurence Olivier o il sovietico Nikolaj Čerkasov. Sembra che il regista di nobili
origini abbia definito Lancaster “un cowboy o un gangster” e per questo poco adatto a interpretare il
ruolo di un aristocratico siciliano. Ad imporgli l’attore americano nel ruolo di don Fabrizio Salina
fu lo stesso produttore Lombardo.
“Il Gattopardo” venne interamente girato in Sicilia, ad eccezione delle scene dell’interno del
palazzo di Donnafugata, che furono ricostruite nelle sale di Palazzo Chigi ad Ariccia, un paese non
lontano da Roma.
Nell’autunno del 1961 il regista effettuò i primi sopralluoghi in Sicilia, con lo scenografo Mario
Garbuglia. Il 14 maggio 1962 iniziarono le riprese. Nelle settimane che le precedettero, Garbuglia si
trovò a dirigere, contemporaneamente, diversi cantieri per le realizzazioni delle scene dell’ingresso
dei garibaldini a Palermo, mentre allo stesso tempo si lavorava alla casa del principe a
Boscogrande, alla sua residenza estiva di Donnafugata, a Ciminna, e all’osservatorio. Le costruzioni
di Palermo, fra cui quella della Porta civica attraverso la quale irrompono le Camicie Rosse, furono
completate nel giro di quindici giorni. In ventiquattro giorni vennero portati invece a termine i
lavori alla villa Boscogrande che venne restaurata in molte sue parti, ricorrendo ad un vero e
proprio esercito di stuccatori e decoratori: facciata, pavimenti e soffitti furono rimessi a nuovo, si
dipinsero e si tappezzarono le pareti. Solo Palazzo Gangi, sempre a Palermo, dove fu girata la
celebre scena del ballo, era in buono stato di conservazione e richiese solo pochi interventi
scenografici. «Ma questo è niente in confronto a quello che abbiamo fatto a Ciminna», scrive
Garbuglia nel libro La realizzazione in Il film ‘Il Gattopardo’ e la regia di Luchino Visconti del
1963. «Il paese era stato scelto perché la sua piazza, con la chiesa in fondo, corrispondeva “quasi”
in tutto a quella dell’immaginaria Donnafugata, quel “quasi” sta per l’assenza di un piccolo
particolare: mancava infatti il palazzo del principe di Salina. E il palazzo l’abbiamo fatto noi».
Come prevedeva il progetto di Garbuglia a circa un metro di distanza dagli edifici più o meno
moderni che sorgono a destra della Matrice fu innalzata la facciata del palazzo Salina. Ci vollero
quarantacinque giorni di lavoro, superando difficoltà di ogni genere. Anche la piazza di Ciminna
venne rifatta e una pavimentazione più antica sostituì il moderno asfalto.
Alla fine di giugno, iniziarono le riprese a Ciminna, che “diventò” la Donnafugata del romanzo.
La Trama del Film
Il film, uscito nel 1963, rappresentò uno dei più grandi trionfi del cinema italiano. Impareggiabile
nell’offrire uno spaccato della Sicilia dell’epoca, racconta un mondo scomparso, fotografato in uno
dei momenti epocali di trapasso da un regime ad un altro. La storia descritta nel film, tratto dal
romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è abbastanza nota.
Nella Sicilia del 1860 le camicie rosse, guidate dal generale Garibaldi, sbarcano sull’isola per
cacciare i Borboni e unificare l’Italia. L’aristocratico don Fabrizio (interpretato nel film da un
magistrale Burt Lancaster), Principe di Salina, consapevole della fine del predominio della sua
casta, vive gli ultimi scampoli di un mondo che sta scomparendo. Anche per allontanarsi da
Palermo, in quel periodo di torbidi avvenimenti, parte con la famiglia verso la residenza di
campagna: Donnafugata. Qui il nipote prediletto Tancredi (nel film Alain Delon), nel frattempo
schieratosi con i garibaldini, conosce e si innamora della bellissima Angelica (Claudia Cardinale),
figlia di Calogero Sedara (interpretato da Paolo Stoppa) sindaco rozzo e affarista, rappresentante
della arricchita e rampante borghesia. L’unione dei due giovani, ufficializzata durante un ballo
organizzato nella sontuosa dimora principesca, sancisce il connubio di potere tra la nobiltà
latifondista e la nuova classe emergente, decretando per il Principe l’amara accettazione del
cambiamento dei tempi.
TAG: Roma, Biblioteca, Senato, Mostra, film, Il Gattopardo, BCsicilia, Luchino Visconti, Gianni
Marilotti, Vincenzo Maurizio Santangelo, Fabrizio Trentacoste, Alfonso Lo Cascio, Giuseppe
Cusmano, Paolo Spirito,
Minerva a Roma, la mostra fotografica dedicata al film capolavoro di Luchino Visconti “Il
Gattopardo”. L’iniziativa è organizzata da BCsicilia e dal Centro studi “La Donnafugata del
Gattopardo”. Sono previsti gli interventi di Gianni Marilotti, Presidente della Commissione per la
biblioteca e per l’archivio del Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo, Sottosegretario di Stato per i
rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Fabrizio Trentacoste, Senatore della Repubblica,
Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia e Giuseppe Cusmano, Presidente BCsicilia sede
di Ciminna. Coordina: Paolo Spirito, Giornalista e autore RAI 1. Alle ore 19,00 è in programma la
visita guidata al Chiostro dei Frati della Basilica di Santa Maria sopra Minerva. La Mostra resterà
aperta fino al 22 Giugno. Orario 9,00 – 19,00. L’ingresso è gratuito.
La mostra: “Il set del Gattopardo”
La mostra Il set del Gattopardo in 300 immagini racconta i novanta giorni di lavoro per la
realizzazione del Film “Il Gattopardo” a Ciminna, trasformata nella Donnafugata di metà Ottocento.
I backstage della lunga avventura che coinvolse la piccola comunità in quello che sarebbe stato un
capolavoro della cinematografia italiana. L’esposizione, realizzata da BCsicilia e dal Centro studi
“La Donnafugata del Gattopardo”, è la più grande mostra fotografica dedicata al film capolavoro di
Luchino Visconti.
I pannelli, di mt. 3,05 x 1,75, accolgono il materiale, in gran parte inedito, recuperato attraverso un
lungo lavoro in giro per l’Italia, con i “fuori scena” della Titanus (oggi Repoters-Associati).
La mostra fotografica segue un itinerario ben preciso, iniziando proprio dai primi sopralluoghi del
patron della Titanus Golfredo Lombardo, il fotografo di scena Giuseppe Rotunno e Gioacchino
Tomasi Lanza, per la costruzione del set dell’immaginaria Donnafugata: il palazzo del principe, la
balconata della piazza, il palazzo municipale, la casa Sedara, la pavimentazione con ciottoli della
piazza, e i primi arrivi a Ciminna di alcuni attori (Paolo Stoppa, Rina Morelli e Claudia Cardinale).
Inoltre la mostra mette in evidenza l’ingresso in paese della famiglia Salina, il corteo, il canto del
Te Deum all’intero della matrice dedicata a Santa Maria Maddalena. Nella seconda parte, la mostra
espone una serie di foto che riguardano la vita del Principe e del popolo di Donnafugata attraverso
le immagini del canto della Bella Gigogin, il corteo, il plebiscito, l’arrivo e la partenza del Conte
Chevalley e alcune scene riguardanti la figlia del sindaco, Angelica interpretata dall’attrice Claudia
Cardinale. Alcuni pannelli sono dedicati alle due scene esterne nelle campagne di Donnafugata
riguardante la caccia del Principe insieme con Ciccio Tumeo.
Infine la mostra riserva al visitatore una sezione di backstage, con i fuori scena del film dove si
scorge il regista Luchino Visconti “spiegare” a Burt Lancaster come aggredire Ciccio Tumeo, lo
stesso Visconti che spruzza sul viso di Rina Morelli, nelle vesti della Principessa Maria Stella
Salina, moglie di don Fabrizio, del borotalco per far apparire ancora più "realistico" il lungo viaggio
in carrozza della Famiglia per raggiungere Donnafugata o la famiglia Salina nella chiesa madre di
fronte una miriade di riflettori e operatori. Inoltre una serie di foto di scena delle riprese che
mostravano soprattutto il frenetico impegno di Sedara a favore dell’annessione, ma che
successivamente furono tagliate dal regista. Altre foto riguardano il grande lavoro che si svolgeva
BCsicilia
Per la salvaguardia e la valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
BCsicilia
Per la salvaguardia e la
valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
BCsicilia
Per la salvaguardia e la
valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
BCsicilia
Per la salvaguardia e la
valorizzazione
dei beni culturali e ambientali
dietro le cineprese e la quantità di persone che partecipavano a vario titolo come comparse,
truccatrici, fotografi, elettricisti, ecc. Tutti momenti di una grande avventura di cui non vi sarà mai
traccia sul grande schermo.
La preparazione del Film “Il Gattopardo”
Promotore della trasposizione cinematografica del romanzo di Tomasi di Lampedusa fu il
proprietario della Titanus, il produttore napoletano Goffredo Lombardo. Fu lui ad acquisire, si dice
a caro prezzo, i diritti dell’opera letteraria e a scegliere come regista Luchino Visconti. Un lavoro di
grande impegno che riportò in vita gli ambienti dell’aristocrazia siciliana e le atmosfere del
romanzo. Ineccepibile il cast di attori, primo fra tutti Burt Lancaster, anche se Luchino Visconti
avrebbe preferito Laurence Olivier o il sovietico Nikolaj Čerkasov. Sembra che il regista di nobili
origini abbia definito Lancaster “un cowboy o un gangster” e per questo poco adatto a interpretare il
ruolo di un aristocratico siciliano. Ad imporgli l’attore americano nel ruolo di don Fabrizio Salina
fu lo stesso produttore Lombardo.
“Il Gattopardo” venne interamente girato in Sicilia, ad eccezione delle scene dell’interno del
palazzo di Donnafugata, che furono ricostruite nelle sale di Palazzo Chigi ad Ariccia, un paese non
lontano da Roma.
Nell’autunno del 1961 il regista effettuò i primi sopralluoghi in Sicilia, con lo scenografo Mario
Garbuglia. Il 14 maggio 1962 iniziarono le riprese. Nelle settimane che le precedettero, Garbuglia si
trovò a dirigere, contemporaneamente, diversi cantieri per le realizzazioni delle scene dell’ingresso
dei garibaldini a Palermo, mentre allo stesso tempo si lavorava alla casa del principe a
Boscogrande, alla sua residenza estiva di Donnafugata, a Ciminna, e all’osservatorio. Le costruzioni
di Palermo, fra cui quella della Porta civica attraverso la quale irrompono le Camicie Rosse, furono
completate nel giro di quindici giorni. In ventiquattro giorni vennero portati invece a termine i
lavori alla villa Boscogrande che venne restaurata in molte sue parti, ricorrendo ad un vero e
proprio esercito di stuccatori e decoratori: facciata, pavimenti e soffitti furono rimessi a nuovo, si
dipinsero e si tappezzarono le pareti. Solo Palazzo Gangi, sempre a Palermo, dove fu girata la
celebre scena del ballo, era in buono stato di conservazione e richiese solo pochi interventi
scenografici. «Ma questo è niente in confronto a quello che abbiamo fatto a Ciminna», scrive
Garbuglia nel libro La realizzazione in Il film ‘Il Gattopardo’ e la regia di Luchino Visconti del
1963. «Il paese era stato scelto perché la sua piazza, con la chiesa in fondo, corrispondeva “quasi”
in tutto a quella dell’immaginaria Donnafugata, quel “quasi” sta per l’assenza di un piccolo
particolare: mancava infatti il palazzo del principe di Salina. E il palazzo l’abbiamo fatto noi».
Come prevedeva il progetto di Garbuglia a circa un metro di distanza dagli edifici più o meno
moderni che sorgono a destra della Matrice fu innalzata la facciata del palazzo Salina. Ci vollero
quarantacinque giorni di lavoro, superando difficoltà di ogni genere. Anche la piazza di Ciminna
venne rifatta e una pavimentazione più antica sostituì il moderno asfalto.
Alla fine di giugno, iniziarono le riprese a Ciminna, che “diventò” la Donnafugata del romanzo.
La Trama del Film
Il film, uscito nel 1963, rappresentò uno dei più grandi trionfi del cinema italiano. Impareggiabile
nell’offrire uno spaccato della Sicilia dell’epoca, racconta un mondo scomparso, fotografato in uno
dei momenti epocali di trapasso da un regime ad un altro. La storia descritta nel film, tratto dal
romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è abbastanza nota.
Nella Sicilia del 1860 le camicie rosse, guidate dal generale Garibaldi, sbarcano sull’isola per
cacciare i Borboni e unificare l’Italia. L’aristocratico don Fabrizio (interpretato nel film da un
magistrale Burt Lancaster), Principe di Salina, consapevole della fine del predominio della sua
casta, vive gli ultimi scampoli di un mondo che sta scomparendo. Anche per allontanarsi da
Palermo, in quel periodo di torbidi avvenimenti, parte con la famiglia verso la residenza di
campagna: Donnafugata. Qui il nipote prediletto Tancredi (nel film Alain Delon), nel frattempo
schieratosi con i garibaldini, conosce e si innamora della bellissima Angelica (Claudia Cardinale),
figlia di Calogero Sedara (interpretato da Paolo Stoppa) sindaco rozzo e affarista, rappresentante
della arricchita e rampante borghesia. L’unione dei due giovani, ufficializzata durante un ballo
organizzato nella sontuosa dimora principesca, sancisce il connubio di potere tra la nobiltà
latifondista e la nuova classe emergente, decretando per il Principe l’amara accettazione del
cambiamento dei tempi.
TAG: Roma, Biblioteca, Senato, Mostra, film, Il Gattopardo, BCsicilia, Luchino Visconti, Gianni
Marilotti, Vincenzo Maurizio Santangelo, Fabrizio Trentacoste, Alfonso Lo Cascio, Giuseppe
Cusmano, Paolo Spirito,
17
giugno 2019
Il Gattopardo
Dal 17 al 22 giugno 2019
fotografia
Location
SENATO DELLA REPUBBLICA – PALAZZO MINERVA
Roma, Piazza Della Minerva, (Roma)
Roma, Piazza Della Minerva, (Roma)
Orario di apertura
9,00 – 19,00
Vernissage
17 Giugno 2019, h 17