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Dal 7 giugno la David Hill Gallery di Londra esporrà per la prima volta al pubblico gli scatti che Werner Bischof (1916-1954), uno dei più importanti fotografi del Novecento, tra i fondatori dell’agenzia Magnum, realizzò negli Stati Uniti. Nato a Zurigo nel 1916, Bischof iniziò a fotografare da ragazzo, frequentando la Scuola di Arti Applicate della sua città. Dopo il diploma aprì uno studio di fotografia, ma nel 1939 dovette rinunciare al suo sogno per entrare a far parte dell’esercito. Continuò a fotografare e, nel 1942, pubblicò i suoi primi scatti sul mensile svizzero Du. Una volta finita la guerra Bischof viaggiò in Germania, Francia e Paesi Bassi, dove ebbe modo di vedere le ferite e la devastazione che aveva lasciato dietro di sé la Seconda Guerra Mondiale. Qui iniziò a immortalare l’elemento umano, documentando la “rinascita europea” post conflitto e affermandosi come fotografo documentarista. Nel 1948 seguì per Time i Giochi olimpici invernali di Sankt Moritz mentre i suoi reportage fotografici furono pubblicati l’anno seguente da Life. Nel 1951 l’Agenzia Magnum lo inviò in India per documentare la terribile carestia in Bihar, e poi continuò viaggiando tra Corea, Giappone ed Estremo Oriente. Nel 1953 attraversò l’intero continente americano, dove scattò le fotografie ora esposte per la prima volta a Londra, ma, solo un anno dopo, il 16 maggio 1954, morì in un incidente automobilistico nelle Ande peruviane.