22 marzo 2018

Il Ponte e la Fotografia Parla Silvia Berselli

 

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Manca poco meno di un mese alla prima asta del nuovo dipartimento di Fotografia de Il Ponte. La casa d’aste milanese apre la stagione primaverile con una selezione di 300 lotti firmati da alcuni dei più grandi fotografi internazionali. Il 17 aprile andranno all’incanto opere di nomi come Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Letizia Battaglia, ma anche di grandi fotografi internazionali come Vaccari, Guerzoni, Altamira, Zorio e Gioli, fino a nomi internazionali come Tracey Emin, Sarah Lucas, Weege, Roni Horn, Philippe Halsman e Steve McCurry. Di questa selezione è responsabile la nuova direttrice del dipartimento Silvia Berselli a cui abbiamo fatto qualche domanda.
La fotografia in Italia è una disciplina in crescita, sia dal punto di vista del mercato, che da quello della ricerca, soprattutto da parte delle giovani generazioni di artisti e curatori. Quali sono secondo lei le ragioni di questa tendenza?
«Penso che  una delle ragioni principali sia il fatto che il pubblico di appassionati sia costituito da una generazione anagraficamente giovane con un’apertura internazionale, abituato a viaggiare e coltivare i più svariati collezionismi. La fotografia, inoltre, è un settore le cui cifre corrispondono pienamente alle capacità di investimento dei giovani collezionisti. Un altro fattore determinante è che l’Italia sta finalmente recuperando il gap che la distanziava da molti paesi europei e dagli Stati Uniti».
In questa prima asta di Fotografia da Il Ponte si rimane abbagliati dalla qualità delle opere in catalogo, ma anche dalla varietà. Qual è stata la strategia con cui sono state selezionate le opere?
«La risposta è già nella sua domanda, il criterio che seguiamo per selezionare le opere è la qualità. La fotografia, diversamente da molti ambiti artistici, è un medium con una produzione vastissima e richiede una cernita accurata per selezionare i pezzi migliori». 
Come descrivereste il vostro cliente ideale?
«Il cliente ideale è colui che ciclicamente rinnova la sua collezione seguendo le evoluzioni del gusto, della ricerca personale e del mercato, e che richiede di essere seguito sia nella fase di acquisto che in quella di vendita all’asta».
Quali sono i lotti più attesi e perché?
«Fra i lotti più attesi ci sono quelli di Luigi Ghirri, fotografo che riscuote particolare successo in questo periodo da parte non solo dei collezionisti di fotografia, ma anche di arte contemporanea. Ci sono alte aspettative anche sull’autoritratto provocatorio quanto unico di Tracey Emin e Sarah Lucas, che rientra nel progetto “from Army to Armani” realizzato presso la galleria Analix Forever a Ginevra nel 1933».
Cosa dobbiamo aspettarci da Il Ponte nelle prossime vendite di Fotografia?
«Dal punto di vista dei cataloghi l’obiettivo è di arricchire l’offerta, acquisendo nuovi nomi e ambiti, e ampliare la rosa dei clienti». 

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