25 ottobre 2017

Se le aste attingono dalla moda

 

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E non parliamo di ispirazione. Le case d’aste sempre di più stanno avvicinando figure professionali di spicco del settore moda, in particolare per la capacità di gestire settori come il Marketing digitale e le vendite. Sotheby’s è l’ultima in ordine di tempo, ed ha da poco annunciato che John Auerbach, ex capo globale della strategia digitale e dell’e-commerce per il marchio Kate Spade, avrebbe condotto la nuova divisione d’arte e oggetti, incentrata verso il mercato medio. 
Quasi in concomitanza con l’assunzione di Auerbach la casa d’aste ha annunciato la cancellazione dei Buyer’s premium su tutte le aste online, un forte segnale e una netta inversione di marcia per un gruppo che solo da pochi mesi si è spostato anche online. 
A dicembre, Mark Sebba, ex direttore generale del gruppo di lusso Net-a-Porter, un sito immancabile nella lista di preferiti delle appassionate di moda, è entrato a far parte di MutualArt come Presidente. Esperienza breve, dopo qualche mese infatti Sebba ha lasciato il suo posto. Alicia Carbone, già direttore del settore digitale a Louis Vuitton Americas è entrata a far parte di Artnet come Vicepresidente delle aste e delle vendite private. 
Sempre più importante è coinvolgere il pubblico social, molte le vendite che si concludono grazie ad un post su instagram, è quindi fondamentale intercettare le star di cui il web pullula e lavorare su targeting e contenuti. La sfida più grande per le piattaforme di vendite online resta quella di consegnare materiale di grande valore, un problema che la moda non deve affrontare. 
Le aste online sono per tutti un grande attrattore di nuovi clienti, case d’aste storiche e piattaforme online che agiscono anche a livello privato, e lentamente molte fasce di mercato si muoveranno in questa direzione. (RP)

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