15 ottobre 2017

Italiani d’Ungheria. Da Milano a Lecce, le gallerie e gli artisti all’Art Market Budapest

 

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Mentre in Italia i riflettori sono puntati sulla nuova edizione di Art Verona, la prima diretta da Adriana Polveroni, oltre il confine nazionale, nel cuore dell’Europa, si svolge Art Market Budapest, fiera di arte contemporanea giunta alla settima edizione, ospitata nel cuore di Buda, in Millenius Park. Aggirarsi tra i padiglioni significa respirare le atmosfere mitteleuropee, con moltissime presenze nazionali (soprattutto da Budapest) e altrettante internazionali, da Lubiana, Varsavia, Sarajevo, Bratislava, Bucarest ma anche da Londra, Madrid, Amburgo, Colonia, Berlino, Mykonos. Tante anche le presenze extracontinentali, con gallerie da Istanbul, Tel Aviv, Città del Messico, Abu Dhabi, Sydney, New York, Osaka. Una presenza internazionale che rende giustizia a una città affascinante, regale, in piena crescita, nel cuore pulsante dell’Europa. 
Divisa tra due padiglioni, uno dedicato esclusivamente alla fotografia, l’altro prevalentemente alla pittura, la kermesse ungherese presenta un sostenuto livello qualitativo, candidandosi a diventare un punto di riferimento importante per i collezionisti. Tre le presenze italiane, L’Art Industriel di Corno di Rosazzo, in provincia Udine, alla terza partecipazione consecutiva, che esibisce un dialogo a tre, istituendo strette connessioni tra le opere di Simona Fedeli, Andrea Mazzoli, Simone Miani, tra atmosfere metafisiche e gestualità espressioniste. Da Milano è giunta Area 35, alla sua seconda presenza alla fiera ungherese. La galleria condivide lo spazio espositivo con Lena & Roselli di Budapest, con cui da tempo collabora, agendo in sinergia nella promozione di artisti ed eventi (il prossimo il 24 ottobre a Milano, con la personale di Marco Mendeni). In questa edizione, la galleria presenta un solo show di Ernesto Morales, artista argentino, educatosi in Italia e attivo a Torino, autore di un paesaggismo non oggettivo, interpretato in chiave onirica, con elementi ipertrofici e atmosfere annebbiate. A risplendere è l’oro, unico colore oltre il bianco e il nero, veicolo di una tensione sovrasensibile entro cui la pittura ambisce ad estraniarsi per farsi puro pensiero. Chiude il circuito italiano Art and Ars Gallery di Galatina, nel leccese. Una new entry per la scena ungherese, che per questa sua prima partecipazione sceglie un spettro ampio ed eterogeneo di proposte, eppure perfettamente coerente al suo interno, rappresentativo delle scelte estetiche perseguite in questi anni dalla stessa galleria. Gianfranco Basso, Federica Cogo, Fabrizio Fontana, Silvia Forese, Michele Giangrande, Jolanda Spagno, questi i nomi scelti per dare corpo ad un stand ben congegnato, tra disegni, ricami e pitture, inganni percettivi e slittamenti di senso. (Carmelo Cipriani
In alto: Federica Cogo allo stand di art and ars gallery di Galatina

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