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È ormai risaputo che il cinema di Lynch è stato, e continua a essere, profondamente influenzato da alcuni grandi artisti del XX secolo, ad esempio Magritte e Bacon. Ma quello che in maniera particolare rivediamo nelle atmosfere dei suoi film è soprattutto uno: Edward Hopper. Nelle creazioni di entrambi ritroviamo spesso quella stessa periferia americana caratterizzata da atmosfere surreali, in cui i personaggi, illuminati da poche luci, si trovano immobili, chiusi in loro stessi, in uno stato di perenne attesa. Colpita da tutte queste suggestioni, la fotografa francese Francoise Gaujour ha ideato “American Myth”, una serie di fotografie a metà tra la pittura di Hopper e il cinema di Lynch, dove i colori, i luoghi, le luci al neon che illuminano il buio, e le pose dei protagonisti dei suoi scatti ci mostrano un America dove la bellezza è nascosta nei luoghi più inaspettati. (NG)