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È stato soprannominato “Piccolo Picasso”. Ha solo 10 anni, un grande talento con la matita e l’aspettativa di un domani migliore. Ieri ha esposto i suoi disegni nel giardino di un bar di Belgrado e il ricavato dalle vendite è stato destinato ad assicurare una terapia post-cancro a un bambino serbo di soli sei anni, appena operato al cervello. Ecco la storia di Farhad Noory (nella foto in alto e in homepage). Nato in Afghanistan. Perseguitato dai talebani e costretto alla fuga. Immigrato in Serbia dopo un estenuante e insidioso viaggio di quelli ribattezzati – non senza un filo di cinismo – “della speranza”. In terra serba ha trovato accoglienza, insieme ai suoi genitori e ai due fratelli più piccoli, nell’immancabile campo profughi, quello di “Krnjaca”, allestito vicino a Belgrado. Qui la lunga marcia della famiglia Noory verso la Svizzera ha conosciuto la sua battuta d’arresto, nel 2016, quando la cosiddetta “rotta dei Balcani” è stata chiusa. Eppure non tutto è andato perduto. Infatti, durante i laboratori d’arte e di lingua organizzati dai gruppi di sostegno locali per i profughi e gli immigrati, alcuni volontari si sono accorti del precoce talento artistico di Farhad. Tanto è bastato per catapultare il piccolo profugo afgano nelle aule di una scuola di pittura e di fotografia, grazie al supporto dell’organizzazione non governativa locale Refugees Foundation. Un blocco da disegno, una matita e uno smartphone sono diventati i suoi strumenti d’artista. È proprio su Internet che, infatti, il piccolo trova l’ispirazione: tra le notizie di cronaca internazionale, tra i volti dei politici e dello star system. La mostra di beneficienza nel bar di Belgrado ha presentato i primi risultati di quanto appreso dagli insegnanti. Sono istantanee di vita quotidiana in città, originali ritratti di vip, a volte caricaturali, come quello della cancelliera tedesca Angela Merkel, del pittore surrealista Salvador Dalì e del calciatore Cristiano Ronaldo. Ma non mancano neppure quelle immagini che richiamano alla mente le profonde divisioni che separano ancora Occidente e Oriente. E di cui il piccolo e talentuoso Farhad Noory ha già presto, troppo presto, fatto le spese. (Gaia Tirone)
Fonte: artdaily