24 gennaio 2015

Bologna/Warhol, Fontana, Paolini e Burri aka Luca Rossi. Ecco le opere inedite del blogger di Whitehouse da Scaramouche

 

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Come sempre paradossale, sfuggente. E oggi anche performativo. Parliamo di Luca Rossi, il blogger più famoso del mondo dell’arte, che oggi è da Scaramouche, galleria newyorkese presente ad Arte Fiera, per incontrare il pubblico e mostrare un progetto inedito “pret-a-porter” che segue il percorso della sua riflessione “online”, sviluppato dal 2009. Stavolta però, oltre ad essere “aggregativo” nei confronti del pubblico che ha voluto cercare di capirci di più, Luca Rossi offre una riflessione sugli schemi della fiera, attraverso l’esposizione di opere “Hamburger”, come sono state intitolate. Di che si tratta? «Di Fontana, Warhol, Paolini e Burri, nel puro stile della fiera», racconta Rossi. In effetti le tele presentano tagli, plastica, il bel telaio a basso costo in vista e rappresentano very e propri ready made. Come l’economia fieristica, gli stand, le parole e gli highlights. Avete tempo fino alle 17.30 per partecipare al rito/deja vu collettivo! 

6 Commenti

  1. Ma perche’ si da ancora credito a L.R.? I lavori visti in fiera erano ridicoli e anonimi come il suo autore…anni 60/70 e chi + ne ha + ne metta…

  2. Report Arte Fiera

    La serie di opere pret a porter vorrebbe creare un espediente per interrogare le ragioni e il valore delle opere d’arte in senso più generale. Ho ideato queste opere per fornire l’opportunità di un confronto; non educare o formare, ma creare le condizioni per allenare e sperimentare senso critico. Il risultato è che lo spettatore si accende, vede l’opera e se ne interessa. Se guardiamo il sistema dell’arte italiano, ma non solo, se guardiamo i visitatori di biennali e fiere, il vero ruolo carente è quello dello “spettatore attento”. Per questo motivo durante Arte Fiera sono rimasto mimetizzato tra il pubblico che ascoltava e dialogava con il performer che presentava l’opera presso lo stand di Scaramouche ad Arte Fiera. Per questo l’opera è stata ideata per essere messa alle corde, non per essere idolatrata. Penso che sia significativo nell’opera “Hamburger” presentata ad Arte Fiera, aver agito sulla tela ancora confezionata, per poi fare un percorso tra Fontana, Paolini, Burri e Warhol. Il fine non è la novità ad ogni costo, ma una consapevolezza tra intenzioni, contesto ed opera in se. Conversando, anche con leggerezza, su questo, è possibile rintracciare ragioni e motivazioni dell’opera. In definitiva il suo valore.

  3. Penso che l’imbarazzo sia una condizione inevitabile nel vedere alcuni atteggiamenti e dinamiche della scena italiana (blog snob del quartierino milanese, dinamiche colitiche da quinta elementare tra riviste concorrenti, totale incapacità critica, ecc).

    L’opera in mostra è anche una parodia di molte opere, anche di artisti giovani, che citano più o meno consapevolmente gli anni 60-70. Ma il punto non è l’opera (ovviamente molti non vogliono capire) quanto il dialogo che vi avviene davanti.

    http://whitehouse2014.blogspot.it/2014/12/blog-post.html

  4. Purtroppo in italia chi ha l’ardire e il coraggio di uscire dal gruppo, di uscire dalla mediocrità generale viene bastonato. Il Sig. Rossi ne è l’esempio. Molti vogliono proteggere la mediocritá perchè questo rassicura la propria presunta mediocrità. “Se tutti sono mediocri mi posso salvare”.

  5. Il “magutt” del contemporaneo lucarossi finalmente davanti al pubblico delle grandi occasioni si svela e,ovviamente,rivela: si possa parlare di fenomeno? A sentire il parere del grande collezionismo internazionale presente a Bologna Arte Fiera sembra proprio di si.Udito un visitatore mantovano-che non s’interessa d’arte,meglio premetterlo- estasiato esclamare: “cheschì a le al mèi dlà coà”(questo qui è il migliore della covata).Superfluo andar oltre.

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