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Pino Baù / Annamaria Grisi – La memoria e il tempo
P. Baù:Ha esordito negli anni 70 dapprima come pittore e successivamente dedicandosi in forma esclusiva alla scultura, plasmando l’argilla. A. Grisi:Anata a Tregnago, da molti anni vive e lavora ad Azzago ed ha iniziato il suo percorso artistico nel 2001 realizzando una vetrata, a Montorio.
Comunicato stampa
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La novità nell’arte di PINO BAÙ.
“Ho avuto modo di osservare la gente, singole persone o gruppi, sostare raccolta davanti alle XV stazioni della Via Crucis scolpite da Baù e distese lungo il tratturo che dal piccolo Santuario romano-gotico di San Mauro delle Saline scende sulla via Cara, ed i fiori ed i ceri…; ho visto, ancora, proprio in questi giorni le sculture che Baù espone nella grande e bella Sala Consigliare di Velo Veronese; e mi è venuto spontaneo il chiedermi da dove venga la forza comunicativa della sua scultura, quella novità che la rende così pronta a caricarsi di interessi presenti.
Anche perché si tratta dei soliti cristi, delle solite madonne, dei santi delle immaginette e del vecchio libretto da Messa illustrato soprattutto per gli anziani; scolpiti poi in una pietra scabra con mazzuolo e scalpello. Eppure tanta gente vi si inchina reverente, le sceglie per ingemmare la camera nuziale, per creare nell’appartamento un angolo riservato ai ricordi, al vivere non tra gli altri ma con gli altri; spazio per la preghiera, il silenzio, spazio piccolo ma capace di trasformare gli appartamenti in case. E sono giunto a questa conclusione: nell’arte e specialmente nell’Arte Sacra che non può prescindere dal dato oggettivo della Fede, la novità si coglie, e con essa il valore estetico, soltanto se si cambiano gli occhi.
Bisogna cioè abbandonare gli occhi dell’abitudine, della consuetudine che vedono soltanto il grigio mortificante della routine, rifuggire dalla chiarezza e distinzione dei dotti per appropriarsi degli occhi dei pueri, cioè di quanti hanno ancora la capacità di commuoversi, di meravigliarsi, di scoprire la bellezza in una stilla di rugiada, in un germoglio, nella scia argentea di una lumachina. Sono gli occhi con cui gli ingenui lapicidi della Lessinia esprimevano la loro fede. Baù ne ha perfezionato la tecnica ma lo spirito è lo stesso. Egli è convinto che la bellezza, specie quella dell’Arte, non stia nelle cose perché è una proiezione dello spirito su di esse; anche la sacralità non promana delle immagini ma della rigenerazione che è capace di farne l’artista.
In conclusione, la novità nell’Arte di Baù non si trova nella rappresentazione di cose nuove, bensì nella rappresentazione di cose con novità. Questo convincimento non lo inclina verso un astrattismo o simbolismo narcisitici che, anzi, proprio la dovizia della carne delle sue immagini serve per sottolineare il mistero dell’Incarnazione. Oggi noi siamo sommersi da messaggi di correnti, movimenti, scuole, indirizzi, aree; personalmente penso che il più attuale di tutti sia quello che ci proviene da Sant’Agostino: in eorum novitate innovamun è l’invito a ritornare a guardare la vita, la natura, la Fede con gli occhi con cui la vedevano gli ingenui lapicidi della Lessinia e come le vede oggi lo scultore Baù.”
Ferdinando Chiaramonte e dott.ssa Silvana Sartori
Annamaria Grisi:
Note biografiche
Anna Maria Grisi, nata a Tregnago, da molti anni vive e lavora ad Azzago ed ha iniziato il suo percorso artistico nel 2001 realizzando una vetrata, con lunetta, della chiesa di Santa Maria Assunta di Montorio.
Da lì, la sua attività artistica, è stata un crescendo, una continua ricerca innovativa e personale. Ha partecipato a mostre in Italia e all’estero, ricevendo molti riconoscimenti in concorsi nazionali. Nel 2016 è entrata tra i finalisti al premio «Arte». Le sue opere sono anche nelle riviste d’arte nazionali ed è socia di parecchi circoli e della Società Belle Arti di Verona.Si trovano esposte le opere della sua più recente creazione, come la «Sedia di mia madre» che ha ottenuto il premio «Città di Trento», per la tecnica usata, definita «polimaterica», perché, abbinando materia (frammenti di stoffa) ed esistenza umana, è il segno del ricordo permanente. Anche i fiori, sembrano essere senza tempo: servivano per una festa o solo per abbellire la stanza? Colore ed ambientazione, su quel tavolino grazioso, danno emozione.
La sua attività artistica, è stata un crescendo, una continua ricerca innovativa e personale. Ha partecipato a mostre in Italia e all’estero, ricevendo molti riconoscimenti in concorsi nazionali. Nel 2016 è entrata tra i finalisti al premio «Arte». Le sue opere sono anche nelle riviste d’arte nazionali ed è socia di parecchi circoli e della Società Belle Arti di Verona.
07
aprile 2018
Pino Baù / Annamaria Grisi – La memoria e il tempo
Dal 07 al 21 aprile 2018
arte contemporanea
Location
SPAZIO 6
Verona, Via Santa Maria In Organo, 6, (Verona)
Verona, Via Santa Maria In Organo, 6, (Verona)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16,00-19,30
Vernissage
7 Aprile 2018, ore 17,30
Autore
Curatore