13 giugno 2019

Zino alla Galleria Zamagni, Rimini

 

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Con la personale di Zino (Luigi Franchi, 1973, Teramo), “Bad Dream”, a cura di Alice Zannoni, la Galleria Zamagni inaugura oggi, 14 giugno, la propria attività espositiva, dopo una collettiva di presentazione lo scorso aprile. 
Il titolo della mostra, ha spiegato la galleria, è una citazione di Guy Debord tratta dal saggio “La società dello spettacolo” (1967): «Lo spettacolo è il cattivo sogno della società moderna incatenata, che non esprime altro che il suo desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sonno». In mostra un nuovo ciclo di lavori in cui attraverso «strisce di scotch colorato (tecnicamente Tape Art) […] Zino si appropria del citazionismo per dar voce alla propria poetica, così che venti classici old master dell’arte […] divengono emblemi di un modello cognitivo e comportamentale basato sulla finzione talmente ben strutturato che inganna anche se stesso».
Abbiamo posto tre domande ai protagonisti di questo evento espositivo. 
Come è nata la mostra “Bad Dream” e che opere vedremo in mostra?
Zino: «Da una riflessione sul senso del termine cultura nella nostra società, un’epoca in cui l’immagine è diventata l’unico mezzo di diffusione del sapere. Un’immagine mediata dai principali strumenti comunicativi odierni (schermi e dispositivi) e pertanto un’immagine spettacolarizzata, diventando tanto più piacevole e affascinante quanto più svuotata dei propri riferimenti culturali. Le opere presentate dunque si ispirano ad un ipotetico effetto di deformazione che il video provocherebbe ai soggetti offuscandone la lettura corretta (alta) per restituire al fruitore solo il risultato ottico più semplice e adeguato al moderno alfabeto televisivo».
Potresti riassumerci, in estrema sintesi, la ricerca dell’artista?
Alice Zannoni, curatrice: «Zino focalizza la propria indagine sul tema della deriva sociale contemporanea e mette a fuoco i comportamenti attuali attraverso quelli che, mi sentirei di definire, sono “tic collettivi” derivati dalla riduzione della sostanza a favore dell’apparenza. Per farlo l’artista utilizza una modalità espressiva che fa leva sulla riconoscibilità dei soggetti per posizionarsi in quel frangente del “piacere del già visto” che colloca l’opera nella misura del divertente e “leggero”, dove, però, la leggerezza è da intendersi alla Calvino, come un valore. Ed è in questo sfacciato gesto di mettere in luce lo show del presente con gli stessi suoi toni ridanciani che i colori marcati e i materiali volutamente pop – prima il Lego, ora lo scotch – divengono sia gli elementi di costruzione dell’immagine che quelli per la riattivazione morale ed etica».
Come si inserisce questa mostra nella programmazione di Galleria Zamagni e quali saranno la mostre successive?
Gianluca Zamagni, gallerista: «La mostra “Bad Dream” inaugura la nascita della galleria che ufficialmente ha aperto i battenti ad aprile con il proseguo della mia attività storica di corniciaio. La programmazione prevede l’alternanza tra giovani artisti e maestri storicizzati. La prossima esposizione sarà la “Flaneur. Tra i volti del tempo” di Massimo Pulini in collaborazione con la Galleria Cinquantasei di Bologna, dal 28 luglio al 30 agosto. Seguirà a settembre “Zoom. Il realismo dell’illusione” una doppia personale di Stefano e Davide Cecchini. La galleria vuole essere punto di riferimento culturale per la città, infatti sono in programma un ciclo di incontri con la storica dell’arte Sabrina Marin». (Silvia Conta)
Zino 
“Bad Dream” 
A cura di Alice Zannoni
Dal 14 giugno al 13 luglio 2019 
Zamagni Galleria d’Arte e Cornici
Via Dante Alighieri, 29/31, Rimini
Opening: 14 giugno 2019, ore 18:30
Orari: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, domenica dalle 17:00 alle 20:00
info@zamagniarte.it, www.zamagniarte.it 

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