03 giugno 2019

Notre-Dame tornerà uguale a com’era

 

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Adesso potete frenare il bollente spirito della vostra creatività. Il restauro della cattedrale di Notre-Dame procederà su progetto di conservazione storica. Il Senato francese ha messo fine a mesi di frenetiche speculazioni su come gli architetti avrebbero potuto modificare radicalmente l’esterno della chiesa colpita dall’incendio del 15 aprile, che aveva fatto collassare il tetto e distrutto la flèche. Dal supergiardino alle superfici specchianti, praticamente tutti gli studi d’architettura del mondo, da Foster + Partners a Studio NAB e Studio Fuksas, avevano avanzato la loro proposta, più o meno realistica ma ora c’è l’ufficialità: la Cattedrale verrà restaurata per tornare esattamente come era prima. 
Poco dopo l’incendio, il primo ministro francese Edouard Philippe lanciò l’idea di un concorso internazionale per ricostruire la cupola del duomo, aprendo a proposte «conformi alle tecniche e alle sfide dei nostri tempi». L’annuncio attirò subito le critiche dei conservazionisti, in effetti non a tutti i torti, considerando l’eccentricità di alcune proposte avanzate. Attraverso il voto, il Senato ha esercitato la propria autorità sui piani di restauro del governo come misura di supervisione. Oltre a salvaguardare l’integrità della struttura storica di Notre-Dame, l’organismo legislativo ha stabilito che ogni cambiamento nell’utilizzo di materiali dovrà essere motivato da uno studio. E nonostante numerosi esperti abbiano affermato che il restauro di Notre-Dame richiederebbe almeno un decennio, il Senato ha anche sostenuto il programma quinquennale proposto dal presidente Emmanuel Macron. Giusto in tempo per le Olimpiadi di Parigi del 2024.
Ma gli esperti che hanno esaminato le macerie di Notre-Dame temono che il danneggiamento della struttura di pietra causato dall’eccessivo sbalzo di temperatura possa aver destabilizzato l’intero edificio. Alcuni hanno addirittura sostenuto che la chiesa è così instabile che un forte vento potrebbe abbatterla. Indipendentemente da ciò, gli sforzi per portare avanti la ricostruzione sono motivati da diverse ragioni politiche, economiche e culturali. Per il momento, più di un miliardo di dollari è stato promesso come fondo per la ricostruzione, donato da alcun delle famiglie più ricche della Francia come gli Arnault e i Pinault. 
Tra tutte le proposte, ce n’è una che forse potrebbe incontrare il favore del Governo. La società di design olandese Concr3De aveva avanzato l’idea di ristampare i Gargoyle e le Chimere di Notre-Dame con il materiale ricavato dalle macerie. Usando complessi modelli digitali di Notre-Dame, i Gargoyle ristampati sarebbero molto somiglianti agli originali, con più o meno gli stessi materiali. Con questa tecnologia sarebbe possibile anche creare una sorta di facsimile del tetto e della guglia, per una nuova struttura il più visivamente fedele possibile.

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