25 marzo 2019

Sylvie Auvray da Martina Simeti, Milano

 

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Il 26 marzo alla galleria Martina Simeti inaugura “Broom”, la prima personale di Sylvie Auvray in Italia, che segna l’apertura ufficiale della nuova sede della galleria, in via Tortona a Milano. Uno spazio che oltre a progetti espositivi ospiterà anche artisti in residenza. Martina Simeti rivolge la sua attenzione ad artisti internazionali la cui ricerca si pone sul confine tra arte e design e tra arte concettuale e arti applicati. Un’indagine condotta dalla galleria con l’intento di superare la divisione tra pratica artistica e vita quotidiana.  
Abbiamo posto alcune domande a Martina Simeti.
Come e quando è nata la galleria Martina Simeti? Che tipo di ricerca conduce?
«Nasce nel 2018 in quello che era il laboratorio di un argentiere di Via Tortona e ora ospiterà esposizioni, residenze e progetti coinvolgendo artisti, designer e altri autori della scena nazionale e internazionale, invitandoli ad esplorare e a “confondere” le distinzioni tra arte concettuale e applicata, artigianato e design. 
Mi interessa lavorare con artisti sensibili al confronto tra pratiche tradizionalmente distinte – capaci di metterle in discussione – e alla funzionalità. Non a caso ho iniziato con il presentare a Design Miami 2018 “The Corner Piece n. 2”, un progetto di Ligia Dias, che si concentra proprio sulla messa in discussione della nozione di campo artistico e mette in luce la soggettività del valore attribuito a un oggetto dato (che si tratti di prodotto o opera d’arte). Tra una forchetta di Bruno Munari, un tagliaunghie d’oro massiccio di Valentin Carron, una gruccia di Bernhard Schobinger e un anello con una zolletta di zucchero di Meret Oppenheim».
Come é nata la personale di Sylvie Auvray? Che opere saranno esposte? 
«Ho conosciuto Auvray a Parigi e abbiamo già lavorato insieme in un paio di occasioni, lo scorso settembre avevo esposto delle sculture portatili che servono da supporto per i suoi gioielli e a febbraio a “NOMAD St. Moritz” avevo esposto alcune sue ceramiche. È un’artista che non teme gli sconfinamenti. Ha lavorato nella moda e la funzionalità non la disturba. Ha anche una buona dose di ludicità (cosa che vado cercando). Questa è la sua prima mostra in Italia. Non si tratta in questo caso di dare uno spaccato del suo lavoro, ma viceversa di focalizzarsi su una serie di opere specifiche. In quest’occasione – “BROOM” – saranno esposte una ventina di scope, prodotte tra il 2018 e il 2019, pezzi unici, composte di ceramica, fibre vegetali e metallo. Queste scope permettono ad Auvray di confrontarsi nuovamente con immagini e forme che attraversano la vita quotidiana ed evocano il nostro rapporto con la realtà. Riflettono il suo sguardo, che si rivolge a questa dimensione per mirare alla potenza dell’oggetto. Nate da un suo soggiorno a Marfa in Texas, richiamano un certo animismo o delle divinità vodu, capaci di portare movimento e disordine nell’ambito domestico». 
Durante il Fuori Salone la galleria ospiterà la mostra ‘Supercolla’, che evento sará? 
«Tra il 9 e il 19 aprile 2019, saranno esposte trenta sedie “Superleggere” rilette come opere d’arte e/o prototipi pronti a un nuovo uso. “Supercolla” parte da una perdita di funzionalità, applicata alla sedia progettata nel 1955 da Gio Ponti e poi prodotta da Cassina. Le trenta sedie provengono dal ristorante-fioreria Potafiori e sono state donate dalla “cantafiorista” Rosalba Piccinni. Grazie alla cura di Maria Chiara Valacchi e di Guido Musante, sono state affidate per la “riparazione” a trentuno designer e artisti, lasciati liberi di intervenire con istinti più o meno conservativi producendo trenta nuovi semi-readymade, sospesi tra uso e non-uso (tra arte e design?). “Supercolla” affronta i codici della modernità con lo sguardo delle ultime tre generazioni di designer e artisti. E’ un progetto nato da un bell’incontro su un terreno fertile».
Quali mostre ospiterà la galleria nei prossimi mesi?
«Quest’estate è in programma una residenza dell’artista americana Susan Cianciolo, la cui ricerca è iniziata nell’ambito della moda per poi espandersi sulla performance, sulla creazione di collage collaborativi e, ultimamente, sul tema del gioco, in quanto oggetto e strumento per stare insieme. Da questo periodo di residenza nascerà una personale che inaugurerà a settembre. Successivamente, in autunno, Valérie Da Costa curerà una mostra sul rapporto tra ambito domestico e parole che coinvolgerà vari artisti a partire da uno zerbino di Fabio Mauri». (Silvia Conta)
Sylvie Auvray
“Broom”
Dal 26 marzo al 17 maggio 2019
Opening: 26 marzo 2019, ore 18.30
AMeBE, Antonio Scarponi, Benni Bosetto, Chi Chi No design, Clino Trini Castelli, Didier Faustino, Ducati Monroe, Elastico, Emmanuel Gallina, Ettore Favini, Flavio Favelli, Francesco Faccin, Francesco Simeti, Francisco Gomez Paz, Giulio Iacchetti, Gordon Guillaumer, Guendalina Cerutti, Kings, JoeVelluto, Lorenzo Damiani, Massimiliano Adami, Matteo Nasini, Matteo Zorzenoni, Patrick Tuttofuoco, Pavani & Terraroli, Piero Lissoni, Pietro Corraini, Riccardo Beretta, Sylvie Auvray, Vedovamazzei.
“Supercolla. Nuova formula rinforzata per ogni tipo di modernità”
A cura di Guido Musante e Maria Chiara Valacchi
Dall’9 aprile al 19 aprile 2019
Opening: 8 aprile 2019, ore 19
Galleria Martina Simeti
Via Tortona 4 – Milano
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 14.00 alle 19.00 e su appuntamento.
www.martinasimeti.com, contact@martinasimeti.com

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