21 gennaio 2019

La storia dell’acquerello in Piemonte, alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

 

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Una volta era considerata una tecnica minore, poco adatta all’espressione di grandi temi ma, con il tempo, ha saputo prendersi le sue rivincite, ribaltando, punto su punto, tutte le critiche e le perplessità che gli venivano mosse. La storia dell’evoluzione dell’acquerello, partendo dal punto di vista privilegiato del Piemonte, sarà raccontata martedì, 22 gennaio, alle ore 18.30, alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, in occasione della presentazione di L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento a oggi, volume di Marcella Pralormo e Monica Tomiato, edito da Daniela Piazza Editore. 
La pittura ad acquerello si è affermata in Italia come modalità pittorica a partire dal XIX Secolo e il Piemonte ha rappresentato un polo di fondamentale importanza per l’affermazione di questo genere che, in breve tempo, è riuscito a raggiungere livelli qualitativi di notevole valore. Pralormo e Tomiato offrono al lettore una mappa per comprendere la vitalità e l’attualità di tale forma d’espressione pittorica, dai paesaggi di Giuseppe Pietro Bagetti ai grandi autori contemporanei, come Giacomo Balla e Carol Rama, fino ad approdare nelle aule dell’Accademia Albertina dove, ancora oggi, la tecnica dell’acquerello gode di una notevole vitalità. 
Al termine della presentazione, gli artisti Paolo Galetto e Cristina Girard effettueranno una dimostrazione delle tecniche dell’acquerello per diffondere e approfondire la conoscenza di questo linguaggio pittorico.

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