16 gennaio 2019

Vita e morte, tutto d’un fiato. A Parigi, un tributo teatrale a Samo, prima di Basquiat

 

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Sull’onda del successo della mostra parigina su Jean-Michel Basquiat, presentata dalla Fondazione Louis Vuitton e prolungata fino al 21 gennaio, prosegue Samo, A tribute to Basquiat. Di che si tratta? Di una pièce teatrale della Compagnie 0,10, per chi ama o vuole conoscere meglio il noto artista americano e non solo. Dove? A Parigi, presso il théâtre de la Tempête, uno dei cinque teatri situati nella mitica Cartoucherie, fino al 2 febbraio. Testo di Koffi Kwahulé, regia di Laëtitia Guédon, musiche di Blade Mc Alimbaye e Nicolas Baudino, che quest’ultimo esegue dal vivo, mentre a condividere le molteplici sfaccettature di Basquiat troviamo il ballerino Willy Pierre-Joseph e l’attore Yohann Pisiou, senza dimenticare Eriq Ebouaney, che interpreta il padre dell’artista. Il tutto accompagnato da video interattivi di Benoît Lahoz, che fanno da sfondo allo spettacolo per cento minuti di energia e di grande umanità. 
Alla scoperta di Jean, come lo chiamava semplicemente il padre che, a sua volta, assomigliava a Charlie Parker, a detta di questo giovane artista di colore che esplorava le strade di New York per dipingere e scrivere sui muri firmandosi Samo, alimentando così curiosità e chiacchiere intorno a personaggio che doveva diventare leggendario. Samo, ovvero, la nascita del mito di Jean-Michel Basquiat ed è di questo periodo che la regista francese si appropria, attraverso le battute scritte dall’artista ivoriano, esplorandone le tappe più dolorose, dall’incidente automobilistico, ai duri rapporti con il padre, alla follia della madre, alla strada, fino alla celebre frase Samo is dead. Un gioco attoriale rimarchevole che si impone su una scena ritmata da danza e musica, per uno spettacolo senza vincenti né perdenti che porta lo spettatore fino alla fine, tutto d’un fiato.(Livia De Leoni)

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