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Stan Lee, fumettista, editore e produttore cinematografico e televisivo, padre dello stile Marvel, è scomparso oggi, 12 novembre, all’età di 95 anni. Le cause della morte per ora non sono state rese note ma negli ultimi mesi aveva affrontato diversi problemi fisici.
Stanley Martin Lieber nacque a New York nel 1922, da immigrati ebrei di origine romena. Fin da giovanissimo, iniziò a lavorare nel settore dei fumetti, anche se con incarichi di servizio, per Martin Goodman presso la Timely Comics, azienda che più in là sarebbe diventata Marvel Comics. Il suo primo lavoro fumettistico fu una pagina di testo firmata con lo pseudonimo di Stan Lee, pubblicato come riempitivo su un numero di Capitan America del 1941. La Timely Comics era una delle testate più importanti nel settore ma entrò in difficoltà alla fine della seconda guerra mondiale, a causa della concorrenza della DC e per l’ondata di moralismo contro le pubblicazioni a fumetti. Ma nel 1961, Lee e il disegnatore Jack Kirby crearono i Fantastici 4, adattando il genere dei supereroi alla nuova società americana e il successo fu incredibile. Subito dopo fu la volta di Spider-Man, questa volta con il disegnatore Steve Ditko e quindi il cambio di nome: la casa editrice ora si chiama Marvel Comics. Ed ecco Hulk, Thor, Iron Man, gli X-Man, il Dottor Strange, Daredevil, Pantera Nera e tanti altri ancora, conosciutissimi in tutto il mondo, “supereroi con superproblemi”, come recitava lo slogan, per differenziare i personaggi da quelli della concorrenza, giudicati piatti e senza crisi interiori.
Negli ultimi anni Lee era diventato per la Marvel una iconica figura pubblica e i suoi cammei nei film prodotti dalla Marvel – che nel 2009 è stata acquisita dalla Disney – erano apprezzatissimi dai fan. L’ultima apparizione nel 2018, in Venom, di Ruben Fleischer e con protagonista Tom Hardy.