A tre anni dagli attentati che terrorizzarono Parigi, avvenuti proprio durante le giornate di FIAC, la fiera sembra essere più in salute che mai.
Secondo The Art Market Report, nel 2018, nel 2017, le vendite in Francia sono aumentate del 9per cento raggiungendo 4,1 miliardi di dollari. E mentre diverse mega-gallerie hanno deciso di espandersi prima a Los Angeles o in Asia, la presenza di tutte le più grandi gallerie al mondo alla FIAC riflette il vivace collezionismo locale. Se Londra attrae i collezionisti a Frieze anche grazie alle vendite delle grandi case d’asta, Parigi deve la sua crescita solo alla sua fiera.
Hauser & Wirth non ha una galleria a Parigi e aveva già partecipato alla FIAC nel 2017, ma quest’anno la mega-galleria ha deciso di tornare con uno stand a tema chiamato “Le Cœur est Là”, che ha esplorato la nozione di ambiguità sessuale e il corpo umano, e ha raccolto alcune delle vendite più importanti della fiera. Martyr di Philip Guston è stato venduto per 6 milioni, un prezzo significativo per qualsiasi fiera; un grande lavoro su carta di Louise Bourgeois, Les matins se lèvent è stato venduto per 2,5 milioni. David Zwirner è un’altra mega-galleria che deve ancora piantare una bandiera in Francia ma che ha venduto una nuova scultura in acciaio di Carol Bove, Bather (2018), per 500mila dollari; una scultura di Sherrie Levine per 240mila; e un Richard Serra, Orchard Street # 11 (2018), per 350mila dollari.
White Cube ha venduto un grande lavoro di Theaster Gates Civil Tapestries per 750mila dollari; due dipinti di Georg Baselitz per 495mila euro ciascuno; e due dipinti di Tracey Emin, uno per 240mila sterline e un altro per 290mila.
Molti i collezionisti americani avvistati in città che, costretti a scegliere tra Parigi e Londra, pare abbiamo scelto Parigi. Sarà l’atmosfera, la luce tra gli stand o le grandi mostre nei musei, ma i commenti dei grandi galleristi internazionali concordano sul fatto che FIAC batte Frieze come migliore fiera di Ottobre, almeno in questa edizione post terrore e post Brexit.
