20 ottobre 2018

Ricordo di Milton Gendel

 

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Se n’è andato poco prima di compiere 100 anni il fotografo statunitense Milton Gendel (New York 1918 – Roma 2018).
Storico dell’arte di formazione, era stato assistente di Meyer Schapiro alla Columbia University di New York tra il 1939 e il 1940. Dal 1941, a New York, Gendel frequentò André Breton e i Surrealisti che, grazie a Peggy Guggenheim, erano potuti fuggire dall’Europa in guerra.
Gendel si arruolò nell’esercito americano. Studiò il cinese a Yale; nel 1945 fu in servizio a Kunming e poi assegnato alla “sezione storica” a Shanghai. A Formosa (Taiwan) partecipò alla cattura del governatore giapponese dell’isola, il generale Ando.
Dopo la seconda guerra mondiale, Gendel, stabilitosi in Europa, viaggiò intensamente. Tra le sue molteplici attività, è stato corrispondente della rivista newyorchese ARTnews (contribuendo grandemente a far conoscere gli artisti italiani negli USA), curatore della Biennale d’arte di Venezia per il padiglione degli Stati Uniti (1977), consulente editoriale di Adriano Olivetti e Alitalia, giornalista e autore di grandi reportage. 
Vicino alla famiglia reale britannica, Gendel ha potuto effettuare servizi fotografici nei castelli reali. Vi si possono vedere la Regina, il Principe Philip, la Regina madre e altri membri della famiglia occupati in attività familiari. 
Conoscendo Milton da anni, nel 2017 ho allestito con lui le prime sue due retrospettive in Francia.
Dal 30 marzo al 30 aprile 2017 la Galerie en Atelier AROA di Neuilly-sur-Seine ha ospitato, nell’ambito dell’evento fotografico a carattere internazionale MOIS DE LA PHOTO DU GRAND PARIS, la mostra Milton Gendel «50 ans du regard d’un photographe-reporter». Un’altra retrospettiva ha avuto luogo a settembre, alla parigina Mairie du 11e, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio.
Una selezione di oltre 70 fotografie in bianco e nero, che coprivano oltre 50 anni, è stata presentata al pubblico. Con 72.000 negativi e 60 album, la collezione fotografica di Milton Gendel (da lui donata in vita alla Fondazione Primoli di Roma) illustra infatti la sua attività in Europa, Asia e America. 
Le esposizioni hanno costituito occasioni privilegiate per il pubblico francese per ammirare le sue creazioni, che – dopo l’esperienza cinese – presero forma proprio in Italia, ove Milton Gendel si installò dalla fine del 1949. L’arte e la cultura italiane lo influenzarono profondamente. Dall’architettura e scultura greco-romana al barocco, dalla Sicilia da lui fotografata in un reportage memorabile del 1950, alle foto scattate in Puglia nel 1953, alle piazze di Roma, alle viste di Venezia, tutto questo e molto altro è dato osservare nelle foto di Milton Gendel.
Nel corso della sua lunga attività a contatto con il mondo della cultura, Gendel ha frequentato, tra gli altri, gli artisti Niki de Saint Phalle, Salvador Dalí, Tancredi, Jean Tinguely, Alberto Burri, Alberto Giacometti, Isamu Noguchi, Toti Scialoja, Fausto Melotti, Piero Dorazio, Lucian Freud, Stanley William Hayter, Elaine e Willem de Kooning, Henry Moore. (Maria Sensi)

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