17 ottobre 2018

Tra concerti segreti e particelle sfuggenti. A Modena, gli appuntamenti di Node Festival

 

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Minimalismo radicale e suoni ad alta definizione, feedback acquatici e ambienti iperreali, discipline che si intersecano tra arte, scienza e natura. Tutto questo e altro ancora, per la nona edizione di NODE che, seguendo una linea di sperimentazione e ricerca già impreziosita da “al-jabr”, la mostra di Ryoichi Kurokawa aperta fino al 24 febbraio 2019 alla Galleria Civica di Modena, si diffonderà tra diversi spazi della città dell’Emilia-Romagna, accuratamente selezionati per dialogare con i tanti eventi in programma. 
Dopo l’introduzione del 13 ottobre allo spazio ex-industriale La Torre, con una performance di Deantoni Parks e Jacopo Ceccarelli, in arte 2501, al quale NODE ha affidato quest’anno anche la cura della propria immagine, mandiamo avanti il calendario fino a metà novembre. Precisamente al 14 novembre, per il concerto di apertura che, ancora una volta, sarà ospitato nella seicentesca Chiesa di San Bartolomeo, capolavoro architettonico del barocco e contrappunto ideale per la proposta artistica di Masayoshi Fujita, compositore giapponese di stanza a Berlino che si è imposto all’attenzione del pubblico per il suo utilizzo non convenzionale del vibrafono. 
Il 15 novembre, al Planetario Civico “F. Martino” si rinnoverà la collaborazione con la rassegna Paradoxes e con Orthographe, che curerà il light design all’interno della cupola. Protagonista sarà la musica di Caterina Barbieri, compositrice bolognese di base a Berlino, che indaga sul potenziale poliritmico e polifonico di sequencer analogici per esplorare gli effetti fisici e psicologici della ripetizione e dell’uso dei pattern in ambito musicale. Venerdì, 16 novembre, nella sala grande della Galleria Civica di Modena, storica location del festival, un viaggio tra le attitudini sperimentali più avanzate, che accomunano artisti molto distanti tra loro: Tadej Drolic, Stefano Pilia e Massimo Pupillo, e i Visible Cloaks. Il 17 novembre una nebbia blu avvolgerà il Teatro Storchi per accogliere le bordate soniche dell’australiano Ben Frost, accompagnate dalle proiezioni video di Marcel Weber / MFO. Aprirà l’ultimo atto del festival la performance del giapponese Hiroaki Umeda, ballerino, coreografo e artista poliedrico, tra le figure più importanti dell’avanguardia nipponica, e non solo. Intensional Particle è il progetto presentato per Node, una coreografia effimera di particelle digitali che sfuggono e rapidi movimento del corpo. Nel pomeriggio della stessa giornata, NODE regalerà ai suoi abbonati il concerto di Tomoko Sauvage in una secret location. 
Qui tutte le informazioni sul programma.

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