17 ottobre 2018

Il glitch, da Venezia a Berlino

 

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In occasione della sua prima personale Jaspal Birdi presenta la mostra “Transferred Recall”, curata da Elena Coco & Alessandra Maccari. Una selezione di opere dalla serie GMT+2: un progetto concepito durante la sua residenza presso Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia. L’installazione comprende due tele, un intervento parietale e una raccolta di fotografie private che l’artista ha scattato a Venezia e poi sottoposto all’interpretazione di una stampante con bassi livelli d’inchiostro. Jaspal Birdi, è un’artista intermediale che focalizza il suo lavoro sul momento di transizione da analogico a digitale e sulle ripercussioni di un tale mutamento sull’individuo, spesso introducendo un processo ludico con la tecnologia. Nelle sue opere forza la stampante fino a raggiungere un punto di rottura in cui la macchina sembra imitare la sensibilità umana. Il risultato è un effetto glitch che può ricordare un nostalgico acquerello o un affresco antico. 
L’atto di dipingere su ciò che resta della fotografia riportando uno spazio fisico vissuto e personale sulla fredda superficie fotografica implica un ritorno alla realtà, un “risveglio”. Questa azione simboleggia infatti la ricostruzione di una memoria come impulso di preservare la storia e creare un nuovo futuro. Un ammonimento riportato da Mark Fisher quando nel saggio “Realismo Capitalista” cita Slavoj Žižek: “È facile immaginare la fine del mondo […] ma non possiamo immaginare la fine del capitalismo”. Considerando le implicazioni sociali di questa convinzione, Fischer descrive i disturbi della memoria nella società odierna come un episodio di amnesia dove la rimozione funziona sia in avanti che a ritroso.
Sviluppando la sua ricerca attorno all’idea di disincanto dal continuo flusso di informazioni che sono un’ossessione nella attuale società del “Realismo capitalista”, Jaspal Birdi indaga le possibilità di una definizione personale del sé attraverso il ripristino di un tempo e di uno spazio vissuto.
GMT + 2 definisce la posizione, mentre il titolo delle singole opere rivela l’ora esatta in cui sono state scattate le fotografie. Ribadendo il luogo e il momento della loro produzione, questi lavori rappresentano l’atto cosciente dell’essere presente come tentativo di ripristinare il collegamento con il passato e il futuro. 
Il titolo della mostra gioca con il doppio senso della parola “Transferred”: da un lato si riferisce alla tecnica che l’artista utilizza per trasferire l’immagine fotografica sulla tela, dall’altro lato il costante e incerto stato della generazione millenaria; “Recall”, da un lato indica il processo con cui Jaspal Birdi stampa una foto di una memoria del passato per poi dipingerci sopra con la sua reminiscenza personale di momenti vissuti, d’altro canto il termine fa riferimento al ritiro di un prodotto dal mercato che potrebbe attirare una falla sui difetti del sistema capitalista.
Esplorando le conseguenze della nostra “modernità” individualista e privatizzata sulle relazioni, Zygmunt Bauman descrive l’evoluzione nel comportamento delle persone sui mezzi pubblici soffermandosi sul modo in cui le nuove generazioni si tengono occupate con conversazioni virtuali durante il viaggio che finiscono per rimpiazzare i legami affettivi reali, per confondere la connessione con la relazione. 
“Ordinario”, il pattern che invade le pareti dello spazio inconsueto che ospita la mostra, è ispirato alla grafica dei biglietti dei trasporti pubblici europei; quando fotografato da una certa distanza il pattern tende a scomparire, lasciando lo spettatore con un senso di disorientamento.
Oggi, in occasione del finissage l’artista Jaspal Birdi dipingerà il pattern “Ordinario” sul kimono realizzato dalla fashion designer Jessica Pierobon. Un capo unico che fonde il concept della mostra allo stile della Boutique Chi&CO.  (Sara Marvelli)

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