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Marciano Art Foundation, la nuova galleria di Jeffrey Deitch e UTA Artist Space: sono tutti per Ai Weiwei. L’artista “dissidente” questo autunno ha, nella città delle stelle, la più grande celebrazione mai ottenuta prima d’ora.
Alla Marciano vi sarà, tra le altre, anche una grande scultura di bambù raffigurante una zattera affollata di persone, dal titolo Life Cycle e dedicata a sua volta alla crisi dei rifugiati, “Così grande e così reale”, ha spiegato l’artista che quest’estate ha attraversato il Bangladesh con suo figlio di 9 anni per testimoniare la crisi del popolo Rohingya e condurre ricerche per il suo prossimo film.
Un’installazione di sgabelli recuperati e ritratti-Lego saranno invece per i prossimi tre mesi da Deitch, mentre all’UTA avrà spazio una scultura in marmo.
Dopo la reclusione nel 2011, per 81 giorni, con l’accusa di evasione fiscale, l’artista ha visto anche la demolizione del suo studio di Pechino, lo scorso agosto, documentando il fatto su Instagram.
In Cina il nome “Ai Weiwei” è quasi invisibile online. Le agenzie governative hanno ripulito Internet in modo tale che le sue opere siano accessibili solo al pubblico al di fuori del Paese. “Mi interrogo sul mio status di artista mentre faccio tante altre cose. Forse anche gli artisti possono essere attivisti”, ha riportato a Travel and Leisure.
Fonte: travelandleisure