15 settembre 2018

La linea della vita di Magritte

 
A Lugano, il Museo d’arte della Svizzera italiana (MaSi) inaugura oggi pomeriggio un’ampia ricognizione della carriera e dell’opera artistica di René Magritte: dagli esordi fino ai più celebri dipinti della maturità

di

Il filo conduttore della mostra ai nastri di partenza in queste ore al MaSi di Lugano è rappresentato dalla conferenza che René Magritte (1898-1967) tenne il 20 novembre 1938 al Musée Royal des Beaux-Arts d’Anversa. Intitolata “La Ligne de vie”(“La linea della vita”), la conferenza rappresentò una delle rare occasioni in cui il celebre artista si espresse in pubblico sul proprio lavoro. Nell’arco di un’ora, attraverso una ventina di immagini, Magritte rese omaggio ad André Breton e ai surrealisti belgi, ma soprattutto delineò la genesi della sua arte e illustrò i principi che gli avevano permesso di trasformare oggetti quotidiani in qualcosa di sconvolgente

Il percorso espositivo visitabile da oggi al MaSi (domani l’apertura al pubblico), composto da circa novanta opere, prende inizio dalle creazioni dei primi anni Venti. Si tratta di sperimentazioni, in alcuni casi lontane dai dipinti più conosciuti del maestro belga. In mostra viene presentato anche un interessante confronto fra “Les Plaisirs du poète” (1912) di De Chirico e la “Traversée difficile” (1926) di Magritte. Segue un’ampia selezione di lavori compresi fra gli anni Venti e Trenta,in cui si evidenziano i temi prediletti dell’airtista. Come spiegato da Magritte ne “La Ligne de vie”, alla base dei dipinti realizzati dal 1925 al 1936 c’è la ricerca sistematica di un effetto poetico sconvolgente, raggiunto in primo luogo attraverso lo spaesamento di oggetti molto comuni, scelti affinché la loro decontestualizzazione producesse il massimo risultato

Benché la conferenza “La Ligne de vie” si tenne nel 1938, l’esposizione del MASI non si limita a presentare opere realizzate entro tale data. Anche negli anni successivi Magritte rimase fedele ai principi poetici illustrati in quell’occasione e realizzò alcune fra le sue opere più celebri, come “La Mémoire” (1948) e “La Grande Guerre” (1964), entrambe in mostra. Così come anche l’unica e breve divagazione di Magritte dal proprio inconfondibile stile, il periodo “vache”, letteralmente “vacca”: una serie di opere realizzate nel 1948 con colori sgargianti e pennellate molto libere che, come annuncia l’espressione “vache”, fanno ironicamente il verso al fauvismo.

 

 

Opening: ore 18

Magritte. La Ligne de vie

dal 16 settembre 2018 al 6 gennaio 2019

Museo d’arte della Svizzera italiana

Piazza Bernardino Luini 6, Lugano

orari: martedì-domenica, 10-18; giovedì, 10-20

masilugano.ch

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui