30 luglio 2018

Innesti a Berlino

 

di

Da Rolando Anselmi, dopo le tappe di Villa Medici nel 2017, Cluj e Venezia, arriva ora una nuova sezione di “Greffes (Innesti)”, a cura di Pier Paolo Pancotto. Alfredo Aceto, Julius von Bismarck, Julian Charrière, Nick Devereux, Alberto Di Fabio, Bruna Esposito, Claire Fontaine, Lucian Indrei, Ewa Juszkiewicz, Ciprian Mureşan, Mohamed Namou, Arcangelo Sassolino, Santiago Taccetti, e Achraf Touloub sono gli artisti coinvolto per questa edizione tedesca. Ecco le parole del curatore. 
“La collaborazione tra artisti è un’esperienza dagli esiti spesso sorprendenti paragonabili a quelli prodotti in natura da un innesto, emblematico punto d’incontro tra scienza e sperimentazione, dato di fatto e imponderabilità. Per l’occasione, autori diversi per generazione, cultura e linguaggio si incontrano in qualità di originali, talvolta inattesi, testimoni del dialogo creativo che, da lungo tempo, li pone in sintonia. Essi danno così luogo a creazioni frutto della loro reciproca stima e fratellanza, professionale ed emotiva, in un gioco di rimandi intellettuali e visivi che è alla base del progetto odierno. Proponendo una lista di artisti che, pur mantenendo fermo un proprio nucleo essenziale, varia lievemente di volta in volta in relazione al luogo che l’accoglie ed al contesto storico e culturale a cui esso appartiene, calibrandosi, in un certo senso, alla sua fisionomia. Lo scopo è quello di ribadire la centralità del concetto di “innesto” nelle arti visive contemporanee testimoniando, al tempo stesso, la sua universalità e la sua articolazione. Vale a dire, come documentano le varie edizioni della mostra, degli esempi di greffes possono essere individuati in ambiti del tutto differenti e generati da interpreti altrettanto eterogenei. Ciò che li rende compatibili col progetto espositivo, e di conseguenza essere accolti al suo interno (si potrebbe dire quasi la condicio sine qua non), è rappresentare degli innesti autentici e non elaborati artificialmente. I sodalizi in rassegna, infatti, sono stati rinvenuti in quanto tali e non indotti per l’occasione.
L’idea inziale è partita osservando le dinamiche individuali e professionali che intercorrevano, e si mantengono tutt’ora inalterate, tra Alfredo Aceto, Mohamed Namou e Achraf Touloub, artisti diversissimi per temperamento, formazione, cultura, percorso professionale e linguaggio eppure in perpetuo dialogo tra loro al punto da creare dei lavori in comune. La ricerca si è estesa poi ad altri autori originando la prima esposizione all’Accademia di Francia a Roma, declinata poi, in soluzioni differenti, a Cluj, Venezia ed ora alla Galleria Rolando Anselmi di Berlino. Così è nato un progetto in continuo divenire ed aperto a sempre nuove prospettive ed articolazioni”.
Pier Paolo Pancotto

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui