12 giugno 2018

Il vecchio furgone dei Masbedo

 

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Continuiamo ad esplorare i progetti dei protagonisti di Manifesta 12. Oggi a raccontarci il loro lavoro sono i Masbedo, che non hanno bisogno di presentazioni. Potrete leggere l’intervista completa sul numero 101 di exibart.onpaper a cui potete abbonarvi qui
Potete raccontarci com’è nato il progetto per Manifesta 2018 e come si colloca nella vostra ricerca?
«ll progetto Videomobile indaga il sistema culturale siciliano percorrendone e attraversandone “fisicamente” la memoria, nello specifico la memoria che emerge dal cinema di ricerca. Il Videomobile è un vecchio furgone OM degli anni ’70, restaurato e ricostruito, “customizzato” da noi con telecamere, schermi, luci, impianto audio etc., al fine di permettere la realizzazione di riprese e quindi di proiezioni video, e ospita diverse nostre performance sul tema. È un mezzo totalmente autonomo, di raggiungere qualsiasi luogo, di sostare in qualsiasi spazio, di divenire un dispositivo narrativo e un laboratorio itinerante. Quando fermo il Videomobile è a tutti gli effetti una videoinstallazione, un’opera documentario multicanale, il cui contenuto è in sostanza una rivisitazione concettuale e sociale di tematiche cinematografiche ancora attuali. Abbiamo elaborato immagini che rivelassero le dinamiche di potere e i cambiamenti socio-culturali nascosti nel presente di Palermo. La prima fase della nostra ricerca è stata la realizzazione e l’archiviazione di interviste a personaggi che hanno lavorato nel cinema in forma quasi anonima o marginale, a truccatori, comparse o tecnici. Una seconda fase della nostra ricerca ha sostituito questi ultimi con personaggi più conosciuti e importanti come registi, intellettuali, produttori o politici. Una terza ed ultima fase ha compreso alcune di queste figure nella realizzazione di performance prodotte con il nostro videomobile tra le strade e le piazze di Palermo. Potremmo quindi sostenere di avere realizzato una sorta di tour performativo, un viaggio, nel mondo delle immagini di De Seta, Mingozzi, Antonioni, Gregoretti, Baffico, Rosi, Pasolini, Letizia Battaglia, Mimmo Cuticchio e molti altri tra registi, autori e artisti che hanno saputo creare altri mondi nella città di Palermo».

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