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Lo abbiamo visto domenica all’Hangar Bicocca nella sua performance sotto ipnosi, letteralmente presa d’assalto. Ora invece è l’Archives of American Art che ha annunciato la digitalizzazione di 77 quaderni creati dal poliedrico Matt Mullican (nato nel 1951) che l’artista ha regalato all’associazione dal 2014 al 2017.
E così centinaia di disegni e schizzi, strutture concettuali, note, elenchi, calendari, logistica di viaggio e diari saranno disponibili anche in formato “cloud”. Portata avanti dal 1968, la collezione di Mullican fornisce inoltre una documentazione dettagliata della sua carriera professionale, in particolare dagli anni ’80 agli anni 2000.
Membro della “Generation Pictures” corrente che comprende gli artisti Jack Goldstein, Cindy Sherman, Robert Longo e Richard Prince tra gli altri, Mullican decodifica immagini e segnaletiche attraverso diagrammi, schemi e parole scritte, mentre l’ipnotismo nella sua ricerca è usato per capire modelli e come sovvertirli.
“Volevo avere i miei quaderni online all’Archives of American Art perché odio le serrature. Non volevo mettere i miei quaderni in una stanza dove sarebbero stati rinchiusi. Ora hanno la possibilità di vivere. Sono aperti e possono vivere e respirare. Chiunque può vederli ed essere influenzato da loro. Sono fuori allo scoperto nel mondo”, ha dichiarato l’artista in scena con la gigantesca “The Feeling of Things”, a Milano.
Fonte: Artdaily