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La creatività, come la stessa vita umana, comincia nell’oscurità: quella del ventre e della mente. Per In darkness let me dwell, progetto a cura di Maria Savarese e prodotto dalla Fondazione Banco di Napoli, con il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Roberto Paci Dalò, compositore, musicista, regista e artista visivo, approfondisce il lavoro realizzato nel 2009 con il film Atlas of Emotion Stream, proseguendo la ricerca sulla città di Napoli, iniziata già nel 1993, con l’installazione sonoro-visiva Napoli, ritratto acustico della città. In questa occasione, per l’Archivio Storico del Banco di Napoli, Paci Dalò presenta un video inedito in bianco e nero, dove i documenti vengono esplorati come fossero paesaggi lunari, crateri vulcanici, architetture egizie. Ottanta chilometri di scaffalature che contengono diciassette milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti e dettagliate causali dal 1573 ad oggi, sfumati da luci ed ombre. L’opera è ispirata alla omonima composizione del liutista inglese John Dowland, pubblicata nel 1610, che si nutre esclusivamente di un ricordo e dello sfrenato gusto per la solitudine e per la malinconia. Tra musica elettronica e vasti silenzi, affonda la creatività nell’oscurità, in un tesoro di memorie lungo 450 anni, restituendo alla luce e al mondo intero la narrazione di innumerevoli vite scritte nelle pagine dei faldoni. (Danilo Russo)
In home e in alto: foto di Angelo Marra