17 maggio 2018

Picchiate per un arcobaleno

 

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Brutta storia per due attiviste cinesi, picchiate al 798 Art District di Pechino perché indossavano distintivi arcobaleno, promuovendo la giornata contro l’omofobia di domani. L’attacco è avvenuto da parte del personale di sicurezza dell’area ed è stato condannato dai gruppi LGBT, dalla rete e dal mondo dell’arte cinese. 
Il video della vicenda è stato diffuso ampiamente sui social media del Paese, e mostra le guardie in uniforme che spingono una donna a terra e colpiscono l’altra in faccia. 
“La gestione di 798 ha il diritto di fermare le attività illegali”, ha detto al Global Times un membro del dipartimento di gestione immobiliare del Comitato amministrativo dell’Arte District, continuando: “Indossare un distintivo arcobaleno è illegale per me, e loro, gli omosessuali, hanno distorto l’orientamento sessuale. Dio ha creato gli umani così come sono”.
Dagli attivisti (che ovviamente vogliono restare anonimi) è arrivata la controffensiva: “I commenti fatti dagli organi di governo del 798 sul Global Times sono disgustosi e offensivi per i gruppi LGBTQ”. Nonostante la copertura dei media statali, i post sui social sono stati rapidamente censurati e cancellati. Ciò non ha impedito una protesta dal mondo dell’arte cinese, dove molti commercianti, curatori e direttori di fiere e musei, e qualche artista, sono apertamente gay, ma riluttanti a difendere diritti e rappresentazioni. L’incidente di domenica, tuttavia, è stato ampiamente denunciato su WeChat (il grande social cinese) dalla comunità artistica.
“Non penso davvero che la sicurezza odi la comunità LGBTQ; sono semplicemente ignoranti quando i loro superiori chiedono di fermare qualsiasi cosa fuori dalla loro comfort zone”, è stata invece la dichiarazione di Raf Hu, amministratore delegato di MMS2 Berlin e MMS3 Chengdu.

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