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Una divertente diatriba si è accesa recentemente tra Vittorio Sgarbi e la “Scuola di Palermo”. Da Assessore alla Cultura della Regione Sicilia, ruolo che ha ricoperto fino al 27 marzo, Sgarbi sembrerebbe aver voluto esporre provocatoriamente le opere del pittore Enrico Robusti (1956) al Museo Belmonte Riso, in contemporanea alla mostra “La Scuola di Palermo”, aperta il 22 marzo e visitabile fino al 25 aprile.
Robusti, che nulla ha a che fare con il suo omonimo del XVI Secolo, fu curiosamente apprezzato da Federico Zeri, che lo presentò a Parma nel 1991. Le sue opere sono delle inquadrature deformanti di scene quotidiane, trasformate in teatrini del grottesco. La sala del Museo utilizzata per questa esposizione ospita già un’installazione di Jannis Kounellis (1936-2017), composta da armadi sospesi al soffitto, presentata a Palermo nel 1993 e appartenente oramai alla collezione di Palazzo Riso. L’opera necessita di uno spazio vuoto e ampio che è stato individuato al secondo piano di Palazzo Belmonte e che è diventato parte dell’installazione, vale a dire che la sala vuota con gli armadi sospesi “è” l’opera di Jannis Kounellis.
Sta di fatto che il giorno della conferenza di apertura della mostra “La Scuola di Palermo”, di Alessandro Bazan, Francesco De Grandi, Fulvio di Piazza e Andrea Di Marco, a cura di Sergio Troise, l’allora neoassessore alla cultura – che ha mostrato diverse volte di non gradire le opere di Kounellis, come per la memorabile polemica, nel 2002, contro la mostra al Museo Pecci di Prato – si trovava a presentare alla stampa le opere dei quattro artisti palermitani. Tale presentazione avveniva a mostra non ancora completata e Sgarbi erroneamente interpretava come definitivo l’allestimento delle opere, in quella occasione solo poggiate pro tempore sul pavimento della sala Kounellis. Rovesciando il quadro La cascata di De Grandi, presagiva un allestimento a terra, proprio in quella sala. Ma il giorno dell’apertura della mostra, a lavori ultimati, la stanza in questione tornava al suo originario, congruo, status. In virtù della sua autorità di assessore, una volta appresa la vanità del suo gesto, Sgarbi ha però voluto allestire ancora nello spazio di Kounellis (questa volta per davvero, dal momento che è ancora là) la suddetta mostra di Robusti, intitolata “Morte e Vita”. Di conseguenza l’ingresso della nuova mostra nella sala si è trasformato in una polemica tra chi vuole e chi non vuole rispettare l’opera di Kounellis. (Marcello Carriero)