19 aprile 2018

Milano Design Week/7. 5Vie, distretto d’allure parigina, con un pride super pop

 

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L’atmosfera parigina del romantico quartiere Marais con tutti i suoi negozietti, si respira a Milano intorno alla 5Vie, quest’anno frequentate da molti visitatori francesi, dove il connubio arte e design produce progetti trasversali in bilico tra artigianato e ricerca innovativa.

Flaneggiando in questo affascinante quartiere dallo charme irresistibile, non perdetevi un tour al Garage Sanremo (via delle Fosse Ardeatine 3): un gioiello architettonico anni’50, dove si trova “Vegan Design, The art of reduction”, una mostra del designer israeliano Erez Nevi Pana d’ispirazione poverista, con piramidi di indumenti che evoca seppure in piccolo formato l’installazione Personnes di Christian Boltanski e cumuli di terra, materiali ispirati a principi etici come monito per progetti sostenibili.

Nell’ex Meazza (via San Sisto 9), storico ferramenta, attualmente trasformata nella sede di infopoint, si rende omaggio all’architetto Nanda Vigo, icona del design nota per sculture di luce, ipnotica con due totem luminosi, più un film-intervista proiettato in anteprima ed è sorprendente anche l’allestimento curato di Valentina Cameranesi di “Panorama”.

In via Bagnera, strada dei misteri per eccellenza, l’artista portoghese Xana inscena un ‘installazione site-specific che esplora il significato di “luogo”, attraverso particolari frecce che segnano un viatico energizzante.

Stilose le sedie artigianali Ornate di Luca Rutelli, architetto e designer parmense appassionato dell’arte indonesiana, esposte in via Santa Marta 14, dove in questo cortile va in scena la collaborazione tra Bltossi Home e Funky table, con una variopinta collezione di accessori per la tavola caratterizzanti da motivi floreali firmata da Aitch. Sono irresistibili i souvenir di Milano disegnati dall’illustratrice Olimpia Zagnoli per “Wait and See”.

Ne Lo Studio di Beatrice Petriccione di Vada (in via Maurillio 11), c’è un letto invitante e confortevole e l’imbarazzo della scelta di tessuti selezionati, e altri arredi raffinati che piacerebbero a Paul Poiret.

Altro punto di riferimento per i tessuti è l’installazione We are all migrants ci porta in Sud Africa tra tessuti ricamati in Birmania con rattan intrecciati, da non perdere è il negozio delle sorelle Mariangela e Titti Negroni incarna lo spirito delle 5Vie, in via Santa Marta 14.

Spostandoci un po’ oltre invece, in via Passione, ecco il D-Table, firmato dall’azienda Robot City, famosa per la lavorazione del marmo, che ha unito gli imprenditori Gualtiero Vanelli e Danilo Cascella mettendo a punto un oggetto antico come il tavolo, di un materiale arcaico come il marmo, che ora si è fatto “smart” e ha un piano interattivo e intuitivo sul modello di un grande tablet.

Tornando alle 5vie, invece, l’appuntamento più atteso di ieri sera è stata la Design Pride Parade di Seletti, cha ha invaso la zona con la festa più pop della Design Week. Partenza da Piazza Castello alle 18 e finita in piazza Affari, dove la nottata è continuata all’ombra del dito di Cattelan. E, per tutti i pigri e quelli che vogliono godersi il Fuorisalone stando fermi, esiste il gioco da tavolo già cult: tutta la Milano Design Week in una scatola (al costo di 34, 95 euro). (Jacqueline Ceresoli)

Nelle foto: Design Parade, foto Carmine Conte

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