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Quale migliore occasione poteva essere Art Basel Hong Kong per rivelare il nuovo parco di sculture sull’Harbour di Hong Kong?
Con il porto a fare da sfondo, le montagne, lo skyline affollato e l’alveare di attività nelle strade – Hong Kong offre uno “scenario drammatico” per il suo primo parco dell’arte, ha dichiarato il curatore Tim Marlow. Proprio di fronte al museo M +, tanto atteso e ancora in costruzione, il progetto mira a far emergere l’arte pubblica in una città in cui gli spazi pubblici sono spesso contestati. Il parco, curato appunto da Marlow, direttore artistico della Royal Academy of Arts di Londra, è stato realizzato in collaborazione con Fumio Nanjo, il direttore di il Mori Art Museum di Tokyo. E si sa, esporre opere all’aria aperta è sempre rischioso, e infatti, in queste prime due settimane, una scultura in marmo di Jenny Holzer è già stata vandalizzata e rapidamente rimossa per il restauro.
Il parco delle sculture riunisce 20 artisti, tra cui cinque di Hong Kong. Le loro 22 opere sono distribuite sul fronte del porto a Tamar Park, tra i quartieri di Central e Wan Chai. E tra una zucca di Kusama, tra il cavallo bianco di Mark Wallinger, la scheggia di roccia artificiale di Zhan Wang e le lapidi time-capsule di Morgan Wong, Tracey Emin e Antony Gormley…l’effetto è sempre quello ormai stantio di vedere una scultura piantata dove non ci si aspetterebbe. Più o meno. Per “arricchire” un panorama talmente vertiginoso che non avrebbe bisogno di competitor.
Fonte: theartnewspaper