29 marzo 2018

Liu Ruowang, dalla Cina con furore

 
Si inaugura questo pomeriggio a Milano, da Lorenzelli Arte, la personale di Liu Ruowang, uno dei maggiori scultori e pittori della Cina dei nostri giorni, sospeso tra tradizione e innovazione, come la sua terra d’origine

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Oggi nel nostro Opening ci occupiamo di Liu Ruowang (1977), multiforme artista cinese, sospeso tra pittura e scultura. Il suo nome dovrebbe essere noto ai più. Molti, probabilmente, si ricorderanno quel suo branco di all’incirca un centinaio lupi, in ferro a grandezza naturale e con le fauci spalancate e madide di umori sanguigni, che informava l’installazione Black Wolves esposta nel Padiglione San Marino alla Biennale di Venezia del 2015. Non meno inquietante, per quanto plasticamente suggestiva, è la sua schiera di primati di Original Sin. E le sue tele, anch’esse connotate da gigantismo nelle dimensioni, continuano a illustrare, come in un bestiario, leoni, leopardi, ora in primo piano, ora immersi in una natura selvaggia e insieme bucolica. Con una tavolozza di colori allucinati, e un ductus pittorico bitumoso. Le opere di Liu Ruowang riescono a essere infatti contemporanee e, al tempo stesso, remote. Primordiali. Inutile tentare raffronti con l’arte preistorica, il rinoceronte di Dürer, gli animali di Franz Marc… Le sue opere, al di là del linguaggio utilizzato, emergono da un tempo talmente ancestrale, profondo da irrompere con un impatto sorprendente nel tempo liquido, quindi senza tempo, della società odierna. Questa irruzione porta con sé storie di monaci e guerrieri, maghi e briganti tratte dai classici della letteratura cinese e tramandate dai racconti di famiglia; ma anche l’albero genealogico dei fumetti, per quanto profondamente il racconto attraverso le immagini, o immagini e parole, sia radicato nella cultura cinese. A partire dai formati tascabili “lianhuanhua”. Un melting pot di contraddizioni, ordite ad arte – è il caso di dirlo – ennesima icona di quel miracolo economico cinese che, esasperato, rischia di tradursi in un incubo apocalittico. In quel lato oscuro del progresso, dalla forza magnetica di un buco nero siderale.
Sono tanti, pertanto, i motivi di interesse di questa mostra che si inaugura oggi da Lorenzelli Arte, curata da Luca Massimo Barbero e Matteo Lorenzelli, dedicata alla produzione dell’ultimo decennio di Liu Ruowang – che va considerato a pieno titolo il periodo della maturità artistica – con una serie di installazioni scultoree e diversi dipinti, per un totale di oltre 40 opere. (Cesare Biasini Selvaggi)
INFO
Opening: ore 18.00
Liu Ruowang. Paintings and Sculptures 2007-2017
a cura di Luca Massimo Barbero e Matteo Lorenzelli
dal 29 marzo al 26 maggio 2018
Lorenzelli Arte
corso Buenos Aires 2, Milano
orari: da martedì a sabato, ore 10.00/13.00 – 15.00/19.00. Lunedì su appuntamento. Festivi chiuso
tel. +39.02.201914 – www.lorenzelliarte.com

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