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Scale appoggiate al soffitto, lenzuola che spiccano il volo, pagine di libri che rimangono sospese in aria. Il mondo del fotografo messicano Mauricio Alejo è popolato da oggetti di uso quotidiano che hanno perso la loro funzione originaria. Utilizzando gli appartamenti in cui ha vissuto negli anni come sfondo per i suoi lavori, Alejo decontestualizza gli oggetti, a volte modificandoli, altre volte inserendo più elementi, creando composizioni psicologicamente inquietanti per lo spettatore. Vedendo oggetti in ambienti insoliti o accostamenti dissonanti tra loro, chi guarda è costretto a mettere in discussione le proprie opinioni su concetti come il tempo, lo spazio e il significato che solitamente attribuiamo alle cose, anche a quelle più banali.