26 febbraio 2018

Fino al 4.III.2018 Darren Almond, The light between us Villa Pignatelli, Napoli

 

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Quella dell’inglese Darren Almond non è solo una mostra di fotografia ma, piuttosto, un compendio della produzione culturale occidentale degli ultimi due secoli. Le immagini di grande formato esposte a Villa Pignatelli-Casa della Fotografia, sfondano le pareti delle sale e si proiettano in un immaginario che accoglie il leopardiano pastore errante dell’Asia, la luna di Debussy e i notturni di Chopin, il viandante di Friedrich e le brume di Turner, i gemiti degli uccellacci notturni di Rocco Scotellaro e la fisica di Albert Einstein. Tutto è chiamato in causa, in questo lento avvicinarsi all’infinito. 
Between Somewhere, opera del 2018 che apre l’esposizione, esplicita il senso dell’esserci in un altrove indefinito, che già si intuisce nella serie di stampe al bromuro Sketchbook: la costiera amalfitana perde il suo contatto con il mare per contrarsi in rocciose scalinate di campagna avvolte dalla vegetazione. Un invito all’ascensione verso altre vette. Quelle della serie Fullmoon, conosciute da Almond nei lunghi viaggi in Cina, al Circolo Polare Artico o in Patagonia e fotografate con la luna piena. 
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Fullmoon @Baltic Horizon, 2015, c print 188cm x 188cm (framed). Courtesy dell’artista e Galleria Alfonso Artiaco, Napoli

Se nella percezione visiva umana, fatta di istanti che si inseguono in un continuo presente, i colori notturni ammutoliscono nel buio, è nell’uso di lunghissimi tempi di esposizione e nella dilatazione del tempo che essi si sommano, ritrovando la caratteristica vitalità. Il paesaggio montano non ha orizzonte, è interrotto dalle cime rocciose o avvolto dalla nebbia fino all’estrema sintesi di Fullmoon Toward the East, in cui tutto ciò che è riconoscibile si annulla nelle sfumature in scala di grigi e verdi. Una pausa visiva prima delle serie Night + Fog, realizzata tra il 2007 e il 2014 in Siberia, dove l’inquinamento della miniera di nichel, a Norilsk, ha creato un paesaggio soffocato di denutrite e carbonizzate foreste, in contrasto con il candore della neve. L’ispirazione proviene dalle poesie di Joseph Brodsky, con esiti vicini alla fotografia di Harry Callahan degli anni ’50. Con Light of Time, stampe Glicée su carta Hahnemuhle Fine Art, si penetrano i cieli notturni, che sono, insieme, storia del tempo, storia della materia e storia di luce. Un mistero che si svela nel deserto d’alta quota di Atacama, in Cile.
«Il mondo – scrive Andrea Viliani, Direttore del Museo Madre, nel testo che accompagna la mostra – non è mai stato così reale e irreale, oscuro e illuminante, documento e rivelazione, splendido e terribile come quando ci si sofferma sulle sue potenzialità, ricreando la realtà dai suoi fantasmi».
La mostra è frutto della collaborazione tra la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e il Polo museale della Campania con Incontri Internazionali d’Arte e si avvale dei prestiti delle opere della Galleria Alfonso Artiaco, di Galerie Max Hetzler e White Cube.
Giovanna Bile 
Mostra visitata il 20 gennaio 
Dal 20 gennaio al 3 marzo 2018 
Darren Almond, The Light Between Us
Museo Villa Pignatelli-Casa della Fotografia
Riviera di Chiaia, Napoli 
Orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 17. Martedì chiuso
Info: pm-cam.pignatelli@beniculturali.it

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