20 febbraio 2018

Seguendo il ritmo dei nostri passi. A Bologna, la camminata sonora di Davide Tidoni

 

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Nella galassia della sound art italiana, Davide Tidoni ha occupato sovente un posto appartato, percorrendo traiettorie eccentriche che l’hanno portato a diventare voce a latere rispetto a tendenze, gruppi di lavoro e dinamiche che si andavano articolando negli ultimi anni intorno alle arti sonore nel nostro paese. Instancabile ricercatore, in movimento continuo tra la dimensione relazionale dell’ascolto e i livelli aumentati che esso genera in senso spaziale e di risonanza di pensiero, Tidoni ha messo in discussione, nel corso della sua indagine estetica, convenzioni e categorie relative all’approccio sensoriale e culturale attraverso il suono, focalizzandosi su una serie di elementi che riguardano in senso stretto la corporeità, l’attenzione, l’agentività, l’affettività, la politica dell’ascoltare. 
È proprio in occasione della preparazione di “Exaggerated Footsteps”, una delle azioni sonore alle quali Davide sta lavorando in questo periodo, che l’abbiamo raggiunto, per la precisione a Bologna, dove mercoledì 21 febbraio, con inizio alle 23, si terrà la camminata sonora sulla quale è costruito il progetto, che avrà luogo nel contesto delle iniziative di La via Zamboni. «Il progetto consiste – ha raccontato l’artista bresciano – in un paio di placche di metallo che vengono fissate alle suole dei piedi di un gruppo di persone, che attraverseranno la città di Bologna lungo un percorso preparato da me precedentemente. I punti cardine che ho tenuto presente per la selezione dei luoghi da attraversare rispondono ad una serie di questioni relative alle loro caratteristiche: come suonano, la spazialità, le modalità attraverso cui le architetture e la conformazione topografica predispongono le persone nello spazio, la dinamica e il ritmo, nel senso che è importante costruire una sequenza di luoghi che tenga alta l’attenzione. Questo vuol dire che ho cercato di selezionare luoghi con una certa varietà di spazi ed acustica, in modo che chi li attraversa mantenga elevata la soglia dell’attenzione». 
La nota inviataci da Xing racconta di un’azione outdoor, nata su invito del Teatro Comunale di Bologna, in relazione alla creazione di una serie di eventi musicali dedicati al 1968, con l’obiettivo di rileggere, a quasi cinquant’anni di distanza, quel periodo storico. I partecipanti all’azione sonora, opportunamente dotati di oggetti da indossare, e cioè una coppia di placche di metallo da fissare alle scarpe, produrranno la colonna sonora della camminata collettiva in spazi all’aperto e al chiuso della città, lungo il percorso progettato da Davide. 
«Sono qui su invito di Xing e il progetto stesso, che presento in questa occasione in forma di camminata, diventerà un oggetto che sarà poi acquistabile sul mio sito, che consisterà in un paio di placche in acciaio con una fresatura interna lungo la quale si fa passare del nastro per potersele fissare ai piedi. Quanto al concept del progetto, diciamo che risponde un po’ ai principi ‘generativi’ del mio lavoro, che nascono dall’interesse che ho maturato negli ultimi anni per l’attivazione acustica dello spazio. Prima lo facevo scoppiando i palloncini per sentire la risposta dello spazio, come nel progetto presentato a Linz qualche anno fa. Nel caso di “Exaggerated footsteps”, l’impulso è generato dal camminare e nella fattispecie per me è interessante anche il modo in cui le persone generano l’impulso toccando terra in relazione alla risposta che ne ottengono. Lo stato di consapevolezza e di riuscita ottimale della camminata si ottiene quando le persone si accorgono che ottengono una risposta acustica diversa in base a come toccano il suolo. Si tratta di un tema che è un altro dei caposaldi della mia ricerca, e cioè la presa di consapevolezza del proprio potere di azione nello spazio attraverso il suono ed il ritorno sonoro che l’ambiente restituisce». (Leandro Pisano)

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