20 febbraio 2018

Che aria tira a Cape Town?

 
INVESTEC CAPE TOWN ART FAIR 2018: Le nostre impressioni alla conclusione della fiera

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Si è appena conclusa la sesta edizione della fiera Investec Cape Town Art Fair, diretta da Laura Vincenti e curata da Tumelo Mosaka per il secondo anno consecutivo. Il punto focale della fiera si conferma essere la promozione dell’arte africana da parte di gallerie sempre più internazionali; si legge nei progetti espositivi il desiderio di una sorta di “guarigione collettiva” che si traduce, in molte delle opere esposte, in un’attenzione più o meno esplicita al quotidiano e testimonia un diffuso senso di crescita.
Le gallerie che “giocano in casa” hanno privilegiato uno showcase degli artisti rappresentati, spesso con lavori inediti realizzati appositamente per la fiera: per lo stand di Blank Projects sono stati selezionati un ritratto di Cinga Samson, una scena domestica dell’artista Billie Zangewa, nato in Malawi, e un insolito lavoro su linoleum di Igshaan Adams. Stevenson ha presentato un piccolo lavoro del 1955 di uno dei primi artisti neri storicizzati, Ernest Mancoba, che prese parte al gruppo CoBrA, e l’accostamento di una grande opera di Penny Siopis a un’installazione dell’emergente Mawande Ka Zenzile. Alla Goodman Gallery abbiamo notato i lavori di Yinka Shonibare e di William Kentridge, mentre SMAC era presente sia nella Main Section, sia nella sezione SOLO con un progetto fotografico di Lhola Amira e nella sezione PAST / MODERN con Peter E. Clarcke e Lionel Davis. Triplo stand anche per la Everard Read / Circa Gallery, che rappresenta, tra gli altri artisti, l’italiano Paolo Bini di cui è attualmente in corso una personale nella sede di Johannesburg. Interessanti gli assemblaggi della giovanissima Stephané E. Conradie per la Galleria MOMO e il lavoro satirico sull’inflazione “Economy of scale” di Richard Mudariki, originario dello Zimbawe, per la Barnard Gallery. Tra gli stand in fiera si distingue per la coerenza dell’allestimento e del progetto espositivo la galleria Eboni / Curated, nella sezione SOLO, con l’artista Kimathi Mafafo, classe 1984: attraverso la pratica del ricamo, ma anche con un lavoro installativo e alcune grandi tele, la giovane artista rappresenta l’esplorazione della propria femminilità, in un paesaggio idilliaco che testimonia la fuga da Kimberly, la sua città di origine. Interessanti anche gli allestimenti delle gallerie Cécile Fakhouy, con una personale dell’ivoriano Yéanzi, e della galleria Caroline Smulders, con una personale del mozambicano Gonçalo Mabunda. Nella sezione TOMORROW / TODAY ci hanno convinto i delicati disegni di Wura-Natasha Ogunji per la galleria 50 Golborne di Londra. Abbiamo già accennato all’interessante collaborazione tra la galleria Erdmann Contemporary di Cape Town, con gli artisti Karlien de Villiers e Chepape Khehla Makgato ed Eleanor Turvey e lo Studio d’Arte Raffaelli di Trento con gli artisti Willie Bester, Laurina Paperina e Joe Grillo: in oltre 21 anni di reciproca conoscenza, le due gallerie hanno attivato un proficuo programma che continuerà dopo la fiera con l’inaugurazione, mercoledì 21 febbraio, di una mostra da Erdmann Contemporary con le opere degli artisti Conrad Botes, Bob Bobson e Manfred Zylla. E certamente con l’organizzazione dell’Ente Fiera di Milano la presenza delle gallerie italiane in fiera è stata significativa: allo stand della Galleria Continua sono stati scelti i lavori del fotografo saudita Ahmed Mater, con il work in progress Unofficial Histories behind the Mass Expansion of Mecca, le sculture dell’africano Pascale Marthine Tayou e del belga Hans Op de Beek. La Primo Marella Gallery ha presentato le brillanti composizioni di Abdoulaye Konaté, mentre la galleria Officine dell’Immagine ha partecipato alla sezione SOLO con il progetto fotografico di Maïmouna Guerresi. Per lo stand di Massimo Minini ci hanno colpito l’opera di Anish Kapoor e una serie di tele di Chèri Samba, ma la vera sorpresa è stata l’installazione site-specific di Roger Ballen allestita nella parte posteriore dello stand. Presso la Galleria Giovanni Bonelli di Milano il lavoro fotografico di Gianni Pettena è stato accostato alle installazioni del giovane artista trentino Jacopo Mazzonelli, la cui ricerca esplora le infinite possibilità di interazione tra arte e musica. Nella sezione PAST / MODERN, la galleria Frittelli di Firenze ha allestito una personale di Georges Adéagbo, scultore beninese che lavora su grandi “installazioni effimere” realizzate con preziose raccolte di materiali trovati, dal pamphlet ai dischi in vinile ai libri antichi al manifesti. Nella sezione Cultural Platform un importante lavoro di ricerca è svolto dal Centro Luigi di Sarro in collaborazione con la Everard Read / Circa Gallery, che promuove scambi e residenze tra artisti italiani e sudafricani. In mostra quest’anno le italiane Elena Giustozzi e Caterina Silva e i sudafricani Skumbuzu Vabaza e Jordan Sweke. (Camilla Nacci)
In alto: Galleria-SMAC-Courtesy Investec Cape Town Art Fair
In homepage: Galleria Massimo Minini. Courtesy Investec Cape Town Art Fair

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