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Un’oscurità quasi totale, fatta eccezione per un’unica e solitaria fonte di luce artificiale. È il mondo di “After Lights Out”, la serie fotografica ideata, tra il 2013 e il 2017, da Julien Mauve, per descrivere un mondo immaginario in cui non è più il buio, ma la luce, ad essere l’eccezione. Gli scatti indagano il nostro rapporto con il silenzio, la solitudine, le fonti di luce artificiali e le nuove tecnologie. Così, visto che oggi la notte sembra non esistere più, e perfino le stelle sono coperte dalle luci delle città, nelle fotografie al buio di Mauve anche le fonti di illuminazione più banali, come i lampioni, o l’illuminazione dello schermo di un telefono, diventano improvvisamente “un fenomeno mistico”. “In un mondo fatto di nero e blu, la singola incandescenza di una lampadina potrebbe essere la più grande promessa di un’avventura che sta per iniziare”, spiega Mauve. (NG)