16 febbraio 2018

Salvate l’architettura russa!

 
Avete presente le tipiche case rurali della Russia, fatte in legno? Ecco, tra poco potrebbero sparire dalla faccia della Terra...

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L’artista Danila Tkachenko, a fine 2017, con una serie di fotografie che raffigurano case che bruciano ha messo in luce lo stato precario del ricco patrimonio architettonico in legno della Russia.
Alcuni hanno commentato il progetto di Tkachenko come una rappresentazione dello spopolamento della Russia rurale, ma quando si è scoperto che è stato l’artista ad appiccare il fuoco alle vecchie abitazioni, Danila è stato accusato di incendio doloso.
Il problema di fondo, però, è un altro: i maggiori esperti del patrimonio sovietico sostengono che se non verranno adottate misure urgenti, gran parte del patrimonio architettonico in legno della Russia potrebbe essere perso per sempre per negligenza.
Molte di queste, infatti, non sono visitate regolarmente perché sono impossibili da raggiungere con mezzi di trasporto ordinari e di conseguenza stanno cadendo in rovina.
Afferma Igor Shurgin, architetto e restauratore che gestisce la Fondazione per la manutenzione dei monumenti architettonici in legno: “Se non facciamo nulla per sostenere questo tesoro, in 20 anni non ne rimarrà nulla”.
Che servirebbe? Stando a un rapporto qualcosa come 183 milioni di sterline per salvare 87 siti particolarmente significativi, compresi quelli raccomandati dalla lista del Patrimonio Mondiale, come ad esempio la Cattedrale di Kem, risalente all’inizio del 18esimo secolo, in Carelia.
“L’architettura in legno – dice Shurgin – è alla base dell’identità nazionale russa, che va dalle case contadine, ai fienili e alle banyas (case dei bagni) alle ville e agli edifici urbani. Non è esagerato tutelarla”. 
Ma la sfida sarà complicata: dei quasi 9mila siti del patrimonio in legno, solo l’8 per cento sono elencati come monumenti federali e molti hanno proprietà sconosciute. 
E la campagna per la tutela è stata ostacolata dal governo per portare i movimenti volontari sotto il proprio controllo diretto, anche se la presenza delle “autorità” indica una nuova consapevolezza dell’importanza dell’architettura in legno per il Paese.

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