15 dicembre 2017

Anticipazioni dalla Biennale del Whitney

 
Due curatrici del museo a capo della prossima Biennale newyorchese, che aprirà nel maggio 2019

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Sarà la 79esima mostra, tra quelle annuali e biennali, dalla nascita del Whitney Museum – inaugurato nel 1932 da Mrs. Gertrude Vanderbilt Whitney. Parliamo della celebre biennale del museo, appunto, che da ormai quasi 3 anni ha trovato casa a Meatpacking, nel meraviglioso edificio progettato da Renzo Piano. 
Sponsorizzata da Tiffany & Co, che seguirà anche l’edizione 2021, sono state annunciate poche ore fa le due curatrici: Jane Panetta e Rujeko Hockley, annunciate da Scott Rothkopf, vicedirettore dei programmi del Whitney come “Due delle voci curatoriali più coinvolgenti e impegnate del nostro momento, con ampie e sensibili capacità culturali, appassionate di artisti emergenti, mentre i loro progetti più accademici hanno mostrato spunti interessanti su come far sentire la storia viva nel presente. Sono felice di vedere altri due curatori del Whitney lasciare il segno sulla nostra Biennale”. 
Adam D. Weinberg e Alice Pratt Brown, alla direzione del Whitney, hanno invece puntato sulla Biennale come “barometro del nuovo”: “Attendiamo con impazienza la mostra che queste due talentuose curatrici organizzeranno in risposta al drammatico cambiamento del panorama culturale, sociale e politico presente”.
Panetta, nel board curatoriale del museo dal 2010, mentre Hockley è entrata al Whitney come assistente curatore nel corso di quest’anno hanno commentato: “Siamo entusiaste del lavoro che emerge da questo momento complesso e siamo onorate di continuare la lunga tradizione della Biennale nell’impegno con gli artisti, i problemi e le domande più interessanti del nostro tempo”. 
Un preludio molto politico? Certamente in epoco trumpiana un riferimento agli “USA Today” non mancherà.
Fonte: Whitney

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