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È scomparso nella notte tra il 6 e il 7 dicembre Omar Ronda, tra i fondatori di Cracking Art, il collettivo artistico fortemente impegnato nei temi del sociale e dell’ecologia, noto per le grandi installazioni di animali in plastica coloratissima. Ronda, nato nel 1947 a Portula, Comune in provincia di Biella, città alla quale era rimasto fortemente legato, combatteva da lungo tempo con una malattia che alla fine ha avuto la meglio e la sua dipartita non ha colpito solo il mondo dell’arte, visto che, insieme a Cracking Art, con il quale collaborò dal 1993 al 2008, aveva lavorato anche in spazi pubblici, dalle settemila chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, in un centro commerciale di Orio al Serio, ai mille delfini all’Arengario di Palazzo Reale, a Milano, portando il contemporaneo in ogni tipo di contesto.
Il suo percorso iniziò nel 1967, quando con Gian Enzo Sperone e Lucio Amelio organizzò una serie di mostre di artisti come Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone, Pietro Gilardi, Gilberto Zorio. A New York nei primi anni ’70, conobbe Leo Castelli e Ileana Sonnabend, oltra alla generazione di artisti americani, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Jim Dine, Sol LeWitt. Dopo il lungo e intenso periodo di ricerca con il Cracking Art Group, nel 2008 scelse di abbandonare il collettivo, dedicandosi allo sviluppo del progetto Supernatura. Due anni fa aveva inaugurato, a Biella, il Macist-Museo d’Arte Contemporanea Internazionale Senza Tendenze. I funerali si svolgeranno in forma privata.