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Il 27 novembre, alle 18, da Frigoriferi Milanesi, si terrà l’asta di Arte Moderna e Contemporanea di Finarte, che presenterà un catalogo di opere di maestri del ‘900, tra cui spiccano opere di Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Marino Marini e Umberto Boccioni. Accanto a questi nomi, è presente anche quello di Gustavo Bonora, artista che, arrivato a Milano da Bologna negli anni ’50, si inserì in quella che sarebbe diventata l’élite artistica del dopoguerra.
Per concessione della moglie Rosy Menta, cofondatrice dell’Associazione Culturale exfabbricadellebambole, istituita e voluta dallo stesso Bonora, sarà messa all’incanto un’opera del 1974, Cose, terzo quadro di una serie che Bonora sviluppò partendo dalla riflessione, iniziata nel 1970, sulla disgregazione della materia. Un percorso che giunse a una forma d’arte capace di mostrare le macerie del dopoguerra e la rifondazione di una realtà ricostruttiva, coniugando le sue vicende personali con i resti del “Realismo Esistenziale”, con cui era entrato in contatto dopo aver frequentato e collaborato con Nino Ceretti, fondatore del movimento. Dal 1990 in poi, Bonora si è esiliato volutamente dal mercato per dedicarsi alla psicanalisi, dipingendo soltanto per i propri collezionisti affezionati e partecipando a mostre con i suoi compagni di strada, come Emilio Tadini, Nino Ceretti, Alik Cavaliere, Gaetano Grillo e Gianfranco Pardi. Finarte presenta, quindi, un’occasione unica per riscoprire l’opera di un’artista da tempo assente dal mercato.