17 novembre 2017

New Orleans rinasce. Con il “lotus”

 
Si chiama “Prospect.4” ed è l'unica “triennale” d'America. Che torna a New Orleans mostrando come la città “della palude” è in piena rinascita, con tanti “lotus”

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“Prospect” è un progetto nato nel 2006 a New Orleans da un’idea di Dan Cameron, curatore, critico d’arte e da sempre fan della città. L’iniziativa realizzata all’indomani dell’uragano Katrina inaugura con il suo direttore artistico la quarta edizione cogliendo appieno la sfida. Trevor Schoonmaker ha invitato per quest’unica edizione di triennale d’arte americana i più importanti artisti internazionali per dare una lettura della città che inglobasse anche la sua identità ed il momento di rinnovamento che sta vivendo.
Il progetto ha assunto un impatto ancor più significativo grazie agli artisti che hanno saputo interpretare lo spirito dell’iniziativa cogliendone i suoi aspetti sociali. Sono stati così presentati progetti che riflettono in maniera approfondita sull’unicità della storia, della cultura, della gente e delle istutizione di questa città. Una narrazione che mette in dialogo l’arte cosiddetta “alta” e un più vasto contesto culturale di forme d’arte popolare di New Orleans, come la musica e il cibo.
Per questa edizione sono presentate le opere di settantatre artisti: Abbas Akhavan, NjidekaAkunyili Crosby, Kader Attia, Rina Banerjee, Maria Berrio, Sonia Boyce, Maria Magdalena Campos-Pons, Mark Dion, Alfredo Jaar, Rashid Johnson, The Kitchen Sisters, Jillian Mayer, Lavar Munroe, Yoko Ono, Sineb Sedira, Penny Siopsis, Hank Willis Thomas, Kara Walker. La rassegna si sviluppa in circa diciassette sedi espositive, tra queste citiamo: Contemporary Art Center,  Ogden Museum of Southern Art, che ospita per l’occasione la collezione Joyner/Giuffrida, Historic Algiers Point ed infine il New Orleans Museum of Art, l’Old U.S. Mint, la vecchia zecca dello Stato,  e il famoso storico edificio Perseverance Hall No. 4. A questa lista di spazi espositivi  si aggiungono parchi, hotel e una serie di mostre satellite sparse per tutta la città. 
Il titolo “The Lotus in Spite of the Swamp”, tradotto in italiano come “Il loto malgrado la palude” fa riferimento alla pianta del lotus che cresce nelle caratteristiche aeree naturali limitrofe di New Orleans, nel territorio vicino al fiume Mississipi conosciuto per il suo tipico ecosistema bayou, per i suoi laghi e per le sue zone paludose. Ma questo titolo esprime anche la forza creativa di questa città. Archie Shepp descrisse con queste parole la più importante forma d’arte del XX secolo, il jazz: come il trionfo dello spirito umano, un giglio che cresce “malgrado la palude”, un fiorire inatteso nell’oscurità della schiavitù.
Tra gli artisti è presente Odili Donald Odita  che con la sua caratteristica pittura geometrica dipinta su bandiere ricopre più di sedici muri della città; il filmmaker John Akomfrah che presenta un nuovo  video intitolato “Precarity”, un viaggio esplorativo per la città con gli occhi del primo musicista jazz Charles “Buddy” Bolden. L’opera è stata realizzata appositamente per “Prospect” e  verrà trasmesso su diversi canali. Per quest’edizione è stata  dedicate una sezione in omaggio a Barkley L. Hendricks da poco defunto, un artista innovativo che ha influenzato tutte le successive generazioni.
Un ruolo importante è stato rivestito anche dalla Helis Foundation, sponsor principale dell’evento, che ha partecipato a diverse iniziative artistiche. Tra queste l’importante restauro della fontana scultorea del 1984 di Lynda Benglis che da decenni era nascosta in una vecchia area di depurazione dell’acqua ed ora gloriosamente installata nel parco cittadino di Big Lake.
Per la giornata d’apertura di Prospect.4  l’artista Naama Tasabar ha dedicato la sua opera Composition 21. Si tratta di un lavoro che è stato eseguito con la partecipazione locale di ventuno musiciste donne raggruppate in quattro diverse bande musicali. L’evento aperto al pubblico si svolge gratuitamente a Washington Square.
Prospect.4 è veramente un incentivo a visitare New Orleans in tutto il suo splendore, nel suo momento di vivacità e rinascita.
Mary Angela Schroth
traduzione dall’inglese Sara Esposito
Dal 18 novembre 2017 al 25 febbraio 2018

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