14 ottobre 2017

I distributori automatici in Giappone

 

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Oggi in Giappone ad ogni angolo di qualsiasi strada potete trovare un distributore automatico. Introdotti la prima volta nel 1888 per le sigarette, negli ultimi anni sono arrivati ad essere 5,6 milioni in tutto il paese, circa 1 ogni 23 persone, e a vendere di tutto: giocattoli, bibite, cibo, prodotti tecnologici e così via. Oramai caratteristici dell’architettura giapponese, i distributori hanno anche un loro fascino, soprattutto di notte, quando le luci colorate illuminano le strade e i passanti, ma al di là di questo sono un forte problema dal punto di vista ambientale: come riportato dal Guardian, negli anni ’90 molte campagne ambientaliste stimarono che questi apparecchi consumano la stessa quantità di energia prodotta da una centrale nucleare. Dopo la catastrofe di Fukushima il dibattito ancora in corso sulla politica energetica del Giappone ha aumentato la consapevolezza pubblica sull’utilizzo di energia, e così, partendo da questa riflessione il fotografo tedesco Benedikt Partenheimer ha realizzato il suo progetto “Vending machines”, che richiama l’attenzione sul consumo energetico e sul consumismo e ci pone davanti a una domanda: “Abbiamo davvero bisogno di tutte le macchine che creiamo?”. (NG)

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