26 settembre 2017

La linea greca tra antico e contemporaneo. Tutto pronto per la sesta Biennale di Salonicco

 

di

Salonicco, in greco Tessalonìke, in turco Selanik, in antico giudesmo Salonik. Kassandros, re di Macedonia, posò la prima pietra della città nel 315 a.C., le sue bianche torri di guardia si affacciano sul golfo Termaico, le cui sponde sono state frequentate da tutti i popoli del Mediterraneo. Capitale onoraria dell’Impero Bizantino, oggi è un importante polo industriale e, con il Museo Archeologico a pochi passi dal MMCA-Museo Macedone di Arte Contemporanea, fondato nel 1979 dal grande gallerista Alexander Iolas, la cui collezione è in parte conservata al Centre Pompidou, è difficile scorgere una separatezza tra l’antico e il contemporaneo. Una continuità della quale la Grecia ha sempre avuto consapevolezza e adesso sta comunicando al mondo, non solo con l’importante focus tributato ad Atene da Documenta 14 ma anche con una serie di importanti attività culturali. 
Tra queste, la Biennale di Arte Contemporanea di Salonicco, che aprirà il 30 settembre con un programma di mostre, eventi e performance, diffuso tra il Museo Statale di Arte Contemporanea, istituito nel 1997 nel Monastero di Lazariston, il Magazzino B1, il Porto, il Monte Athos Center e il MMCA. Organizzata dal Museo Statale di Arte Contemporanea e con il supporto del potente Ministero della Cultura, la prima Biennale si svolse nel 2007, con l’obiettivo ambizioso di far entrare Salonicco e la Grecia nel network internazionale delle grandi kermesse dedicate all’arte contemporanea. Pur partendo da una situazione di marginalità rispetto ai grandi centri, la manifestazione è riuscita a ritagliarsi un posto di tutto rispetto, con partecipazioni di artisti come Regina José Galindo, Vadim Zakharov e Michelangelo Pistoletto. Per questa sesta edizione, a cura di Domna Gounari, Areti Leopoulou, Theodore Markoglou, Yannis Bolis, Eirini Papakonstantinou, Maria Tsantsanoglou, Syrago Tsiara, Angelica Charistou, 96 artisti provenienti da 37 nazioni sono stati invitati a ragionare sul tema delle “Imagined Homes”, le case immaginate. Come sempre, una sezione specifica sarà rivolta al Thessaloniki Performance Festival, che si svolgerà dal 13 al 21 ottobre, con il supporto della 52ma edizione del Dimitria Festival. Tra gli artisti invitati, Maria Jose Arjona, Filippo Berta e Julie Tolentino. Il programma sarà interamente dedicato ad Ana Mendieta, la cui figura verrà ripresa anche dalla Biennale. 
In home: Regina José Galindo, Alud, 2011, 3rd Thessaloniki Biennale of Contemporary Art. Photo Eleftheria Kalpenidou. © State Museum of Contemporary Art e l’artista. Courtesy MEF-Museo Ettore Fico, Torino 
In alto: Michelangelo Pistoletto, 5th Thessaloniki Biennale of Contemporary Art. Courtesy of Thessaloniki Biennale

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui