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A un anno dal sisma che colpì il Centro Italia, causando 285 morti, 370 feriti e danni incalcolabili al patrimonio culturale, nelle zone della Valle del Tronto, tra Umbria e Marche, la terra torna a tremare. Questa volta nel meridione, tra l’isola di Ischia e la costa flegrea, fino a Pozzuoli e Bacoli. La scossa si è avvertita tra le 20 e le 21 del 21 agosto, è stata classificata a magnitudo 4.0 e con epicentro a 3 chilometri a nord di Casamicciola Terme, comune ischitano situato nella parte più settentrionale dell’isola e densamente frequentato da turisti, ma il sisma si è propagato anche verso gli altri Comuni e particolarmente colpito è stato Forio. L’intensità del momento sismico non è stata elevata ma ad amplificarne l’effetto sugli edifici è stata la profondità, di soli 5 chilometri, e l’instabile conformazione geologica dell’isola, che rappresenta la porzione sommitale di un apparato vulcanico alto circa 900 metri dal fondo del mare ed è costituita da rocce vulcaniche, sedimentarie e depositi di frane.
Il bilancio è ancora provvisorio, con sei case distrutte e due vittime, oltra a circa 39 feriti. Una intera famiglia è rimasta imprigionata dopo il crollo della propria abitazione, ieri sera sono stati estratti vivi un uomo e due donne, nella nottata è stato tratto in salvo un bambino di pochi mesi, mentre altri due, di quattro e sei anni, sono ancora intrappolati sotto le macerie ma sono stati individuati e in contatto con i soccorritori. A Forio è andata distrutta la settecentesca chiesa del Purgatorio, nel cui crollo è rimasta coinvolta una delle vittime, e numerosi alberghi, affollatissimi considerando l’alta stagione, sono isolati. Profonde crepe si sono aperte anche nell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, che è stato evacuato per accertamenti strutturali.
Immediatamente scattato il piano di emergenza sanitario per i soccorsi, già disposta l’unità di crisi del Cardarelli per eventuali necessità di trasporto in eliambulanza e anche il MIBACT, dal suo account twitter, fa sapere di aver attivato l’unità di crisi regionale per verifica dei danni e messa in sicurezza del patrimonio culturale.