12 agosto 2017

Quell’inaugurazione di una mostra da cani. A New York, dOGUMENTA apre una nuova era dell’arte

 

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Quante volte, nel clou di un’inaugurazione, avreste voluto scandire a pieni polmoni la frase: “questa è una mostra da cani!”, con tanto di svariati punti esclamativi? Poi non l’avete fatto, magari anche perché parlare a voce troppo alta è segno di maleducazione. E poi tutti sanno come andò a finire al coraggioso Fantozzi, con la famosa Corazzata. Invece di questa mostra non solo potrete dirlo senza timore, anzi, il vostro commento sarà adatto al contesto, graditissimo dagli artisti e dai curatori. Perché stiamo parlando di dOGUMENTA, mostra appena inaugurata nella nuova area verde di Waterfront Plaza, a Brookfiled Place, New York, a cura di Jessica Dawson e Rocky Dawson, rispettivamente critica bipede e critico yorkshire, presenze fisse di tutte le esposizioni più in vista di Chelsea, da Mary Boone ad Andrea Rosen. 
Infatti dOGUMENTA, in collaborazione con la piattaforma culturale Affidavit, è nata e si è sviluppata come una operazione militante e, si legge nel manifesto, è esplicitamente dedicata ai 78 milioni di canidi americani affamati di cultura, alcuni dei quali già frequentatori del sistema dell’arte contemporanea. Le premesse teoriche ci sono tutte, chiamando in causa figure come Donna Haraway e la sua interpretazione delle modalità relazionali, storicamente motivate e culturalmente costituite, tra le specie. Ma Jessica e Rocky vanno oltre e chiedono: ‹‹possiamo considerarci all’alba di una nuova era, quella del canidocene?››. Clifford Simak, in un bellissimo racconto pubblicato nel 1952, immaginava un’evenienza simile ma in un’era lontanissima, nella quale, degli uomini, erano rimaste solo alcune leggende, raccontate dai cani adulti ai cuccioli prma di dormire. E invece, il futuro è adesso. E dunque, ecco che Eleanna Anagnos, Graham Caldwell, Kathryn Cornelius, Merav Ezer, Eric Hibit, Margarita Korol, Tibi Tibi Neuspiel, Noah Scalin, Dana Sherwood, Paul Vinet, hanno dovuto farsi in quattro (zampe), per soddisfare le esigenze della nuova committenza, con una serie di installazioni coloratissime e con le quali poter interagire. A questo punto dovreste aver capito che le opere non sono fatte per voi, a meno che non vogliate mordicchiare crocchette e oggettini gommosi, accomodarvi in una cuccetta a forma di divano rosa, salire e scendere su altalene e imitare il vostro migliore amico nel momento del bisogno. Ogni lavoro è il frutto di un accurato studio sulla percezione canina, colori e materiali sono stati scelti per incontrare i gusti di Bobby, Rin Tin Tin, Rex, Pluto e gli altri che, possiamo crederci, saranno critici spietati e sinceri. E non siano gelosi i gatti, visto che già dominano il web.

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