07 agosto 2017

La fiera di Seattle sfida l’estate

 

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La Seattle Art Fair ha appena chiuso la sua terza edizione, ed è sembrata la conferma di una realtà che sin dal suo lancio è stata molto interessante per la formazione di una nuova classe di collezionisti provenienti dai settori informatici e biotecnologici. Durante l’anteprima dedicata ai vip e ai collezionisti di mercoledì sera, i partecipanti sono aumentati del 20 per cento rispetto all’anno precedente. I vecchi adagi sul calo del periodo estivo non possono applicarsi più a questa situazione, secondo il direttore della fiera Max Fishko “le persone sono stanche di andare nei soliti posti e stanno cercando qualcosa di nuovo”. Proprio questa freschezza è quello che i galleristi dell’Ovest cercano in questa fiera, che si colloca in un momento in cui nel mondo accade molto poco. Questa è la chance per dare una spinta alle vendite: Roberts & Tilton hanno parlato di un grande successo, David Zwirner ha presentato tra gli altri Oscar Murillo e Yayoi Kusama con pezzi che non avrebbero sfigurato ne a Frieze ne a Basilea. I galleristi locali hanno potuto approfittare della loro clientela fissa, che nel week end ha attraversato gli stand della fiera, James Harris dealer di Seattle ha sottolineato un’altra funzione di questa fiera: «ci sono un sacco di persone qui che sono interessate e hanno il potenziale per diventare collezionisti. Le fiere d’arte come questa possono avere anche un ruolo formativo per questi potenziali collezionisti». In molti sono arrivati da fuori città, molti di questi mossi dall’interesse per mercati “esterni”: Dallas, Chicago, Seattle, che sono sempre più spesso i più sorprendenti. (RP)

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