31 luglio 2017

Honolulu meno “social”

 
Ritorna, per il mese di agosto, la nostra rubrica quotidiana "Il Fatto", sospendendo "Opening" che riprenderemo il prossimo 1 settembre. Parliamo, oggi, di una decisione che potrebbe rivelarsi molto impopolare e agognata allo stesso tempo

di

Quante volte vi è capitato di dover dribblare tra la folla degli autentici automi con la faccia incollata allo schermo dello smartphone? In rassegna negli ultimi tempi, infatti, c’è un bel catalogo di idioti metropolitani che – in ordine sparso – sono caduti dalla bicicletta, hanno sbattuto la faccia contro i pali dei segnali stradali, o più semplicemente hanno pestato cacche di cane quando non provocato veri e propri sinistri “umani”: scontri, tamponamenti, ruzzolamenti a terra. Perché? Perché, appunto, con la faccia infilata nell’Iphone o chi per esso, non si presta attenzione alla strada e al suo codice, né tantomeno agli altri pedoni. 
E se anche le autostrade scrivono sui loro indicatori luminosi “Non chattare mentre guidi”, a Honolulu, capitale dell’arcipelago delle isole Hawaii, cuore del Pacifico statunitense, i divieti saranno estesi anche a chi va a piedi.
Pare infatti che, dal prossimo 25 ottobre, nella città americana il consiglio comunale abbia deciso di multare (cifre irrisorie, dai 15 ai 99 dollari) coloro che – in particolare – attraverseranno la strada tenendo gli occhi incollati al display. 
Già a Stoccolma, in realtà, qualche tempo fa erano apparsi per gli automobilisti segnali triangolari semi-seri che indicavano all’attenzione per la presenza di soggetti “smartphonizzati” in libertà: un fenomeno non nuovo, insomma, per tutte le città del mondo, tanto che anche Moby ha preso spunto dal fenomeno per il video di “Are you lost in the world like me”, da cui è presa l’immagine sopra. 
Il consigliere che ha proposto la legge ha dichiarato alla CNN di essere stato convinto della proposta partendo dal presupposto che l’evoluzione tecnologica può essere causa di distrazione e dunque motivo di incidenti facilmente evitabili. Come fare a “verificare” e a rispettare questo nuovo comma della strada è tutto da capire, ma quel che è certo è che – dopo il bando del selfie stick dai musei e dopo le innumerevoli vittime dei selfie, statue comprese – forse è giunto il momento di smetterla di giocare a Packman o a Puzzle-Bubble mentre si cammina in pubblico. Potrete continuare a farlo in bus o in metropolitana, perdendo la vostra fermata – almeno questo ce lo auguriamo – o magari non incrociando lo sguardo dell’uomo o della donna della vostra vita. Che ne dite? (MB)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui