24 luglio 2017

Mostre nei musei? Ecco la top ten dell’estate 2017

 

di

State per mettervi in viaggio? Ecco qui allora il giro del mondo delle mostre “Top 10” allestite nei musei per l’estate 2017. Una premessa è, però, prima d’obbligo. Tra i tanti luoghi comuni che serpeggiano, c’è quello che vuole ancora l’estate come un periodo di magra per l’arte. Ma non è così. Certo è che i musei internazionali, tradizionalmente, si giocano i loro assi nella manica in autunno, inverno e primavera, quando sponsor, filantropi e critici sono dietro l’angolo. Ma è altrettanto innegabile che in estate, quando i musei sono meno sotto la pressione mediatica e meno condizionati dagli obiettivi di vendita dei biglietti, vedono la luce delle mostre preziose. Low cost, ma proprio per questo spesso più creative. Attingendo anche a opere custodite nei propri depositi, il più delle volte dei veri e propri capolavori o delle autentiche rarità, messi da parte dalla eccessiva proliferazione delle mostre temporanee a scapito delle collezioni permanenti.  
Ma veniamo ora alla classifica promessa, stilata da Bloomberg.
Eduardo Arroyo: Dans le Respect des Traditions, Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence, Francia. Fino al prossimo 19 novembre. In occasione degli ottant’anni dell’artista madrileno, una retrospettiva con opere dal 1964 a oggi. Opere costruite come romanzi che raccontano la storia dell’umanità con ironia e gusto del paradosso. Questa mostra offre l’occasione per riflettere su uno dei giganti della pittura del dopoguerra, ingiustamente sottovalutato per decenni dall’art system. Ma è giunto il tempo della sua meritata riscossa. 
The Henkin Brothers: A Discovery, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo. Fino al 24 settembre. Nel tempio internazionale dell’arte antica una mostra di fotografie dei fratelli Evgeny and Yakov Henkin. Nati a Rostov sul Don, una città portuale nella Russia meridionale al confine con l’Ucraina, rispettivamente nel 1900 e nel 1903, le loro strade si divisero dopo la rivoluzione d’ottobre: uno si trasferì a Berlino, l’altro a Mosca. I loro scatti scandiscono i bollenti anni Venti e i bellicosi anni Trenta del Novecento.
China and Egypt: Cradles of the World, Neues Museum, Berlino. Fino al 3 dicembre. Un’esposizione che presenta, fianco a fianco, 250 tesori dell’Antico Egitto e della Cina antica, come l’abito da sepoltura cinese interamente di giada (nella foto in alto), coprendo quasi 4.000 anni di storia. 
Female images from Biedermeier to Early Modernism, Leopold Museum, Vienna. Fino al 18 settembre. Una galleria di ritratti tutti declinati al femminile, del periodo compreso tra il 1830 e il 1930, provenienti dalla collezione permanente del museo austriaco. Ma anche una rassegna di dipinti, sculture e opere grafiche realizzati da artiste: Tina Blau, Marie Egner, Olga Wisinger-Florian, Broncia Koller-Pinell, Käthe Kollwitz, Emma Bormann, Wally Wieselthier, Maria Likarz e Kitty Rix.
Soul of a Nation: Art in the Age of Black Power, Tate Modern, Londra. Fino al 22 ottobre. Il mondo, la cultura e le tradizioni americane visti attraverso gli occhi degli artisti di colore che hanno combattuto per la libertà e l’integrazione razziale. La mostra, ispirata dal movimento per i diritti civili degli anni ’60, comprende opere del periodo 1963-1983, dal momento del discorso di Martin Luther King jr. “I have a dream”.
Fred Forest, Centre Pompidou, Parigi. Fino al 28 agosto. Fred Forest, classe 1933, è diventato famoso, almeno in tutto il mondo dell’arte, negli anni Settanta per la sua pratica concettuale, performativa e partecipativa in gran parte incomprensibile. Quarant’anni dopo, il suo pionieristico uso delle moderne tecnologie (è stato uno dei primi cultori della video arte) comincia ad apparire drammaticamente profetico.
Sarah Lucas: Good Muse, Legion of Honor, San Francisco. Fino al 17 settembre. È in scena l’inglese Sarah Lucas, nota come artista provocatrice e scandalosa. Un progetto questo, tuttavia, più sussurrato, il risultato dell’invito a esporre delle sue sculture (nella foto in homepage, Titti Doris, 2015) per un dialogo impossibile con Auguste Rodin e alcune sue opere.
Cristóbal de Villalpando: Mexican Painter of the Baroque, Metropolitan Museum of Art, New York. Fino al 15 ottobre. La figura di Cristóbal de Villalpando (ca. 1649-1714) è emersa negli anni Ottanta del XVII secolo, non solo in quanto pittore principale nel Messico del periodo vicereale, ma anche come uno degli artisti più innovativi e compiuti di tutto il mondo spagnolo. Al Metropolitan è giunto anche il suo primo capolavoro, un dipinto monumentale realizzato nel 1683 per una cappella nella cattedrale di Puebla. Questa tela, di ben 8 metri e mezzo di altezza, non era mai stata esposta prima al di fuori del suo luogo di origine.
Playing with Fire: Paintings by Carlos Almaraz, LACMA, Los Angeles. Fino al 3 dicembre. È la prima grande retrospettiva, con 60 opere in mostra, di uno degli artisti più influenti di Los Angeles degli anni ’70 e ’80 del XX secolo. Chicano, cioè messicano immigrato negli Stati Uniti, è stato il fondatore di un collettivo di artisti chicani a Los Angeles negli anni Settanta, autore tra l’altro anche di una serie di murales raffiguranti la lotta per i diritti civili dei chicani.
Il Parco delle sculture del Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, Danimarca. Aperto tutto l’anno. L’estate è una delle stagioni migliori per visitare il Louisiana Museum of Modern Art, a Humlebæk, una cittadina danese a circa 40 chilometri a nord di Copenaghen. Il museo infatti è, tra l’altro, famoso per il suo bel parco di sculture, affacciato sul mare, con opere di Jean Arp, Alexander Calder, Max Ernst, Henri Laurens, Henry Heerup, Joan Miró e Henry Moore. (CBS)
Fonte: Bloomberg
In homepage: Sarah Lucas, Titti Doris, 2015. Foto: Jochen Littkemann; Sarah Lucas; courtesy of Contemporary Fine Arts; Berlin-Charlottenburg and Sadie Coles HQ; London

In alto: Abito cinese da sepoltura in giada. Foto: Sandra Steiß; Ägyptisches Museum und Papyrussammlung-Staatliche Museen zu Berlin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui