24 giugno 2017

Le arti si presentano! Ancora a Venezia

 
Due giorni di opening diffusi per la città della laguna, cercando dialoghi contro il turismo di massa aggressivo, e per amore di un territorio

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Venezia caput mundi: dopo l’opening della Biennale e le mille e una mostre collaterali, dopo l’inaugurazione del grande David Hockney a Ca’ Pesaro ieri sera, questo week end è di nuovo tutto per la laguna.
Apre infatti, per due giorni, oggi e domani, la “Fondazione delle Arti”, già presentata in realtà alla stampa lo scorso 4 maggio. Guidata da Olivier Lexa, Presidente e Direttore Artistico, con Viola Romoli, co-direttrice Artistica e con la supervisione di un comitato consultivo internazionale, formato da personalità di spicco della cultura e dell’imprenditoria, guidato dalla Presidente Alice Tibaldi Chiesa, la sede della Fondazione delle Arti è a Palazzetto Pisani, anche se in realtà in questo primo week end di opening, è un “progetto diffuso” in tutta la città.
Domenica a pranzo, che volete fare? Per esempio un salto a Palazzo Cesari Marchesi, dove dalle 10.30 inizia la visita guidata della mostra “Vitel Tonnè” a cura di THE POOL NYC, mentre dalle 12.30 vi sarà un brunch su prenotazione a info@artivenezia.com e una tavola rotonda dal titolo “A che ora apre Venezia?” presso i giardini del Palazzo Nani Bernardo. Se siete in città solo oggi invece appuntamento proprio alle 18.30, dove la Fondazione delle Arti si presenterà di nuovo, con un aperitivo alle 20. 
Direte “l’ennesima fondazione a Venezia”. Intanto lasciatevi stupire dalla location, e da un progetto filantropico concepito “site specific” per la città che nasce dalla volontà di creare un canale di comunicazione di riferimento per il sostegno e la valorizzazione di grandi eventi di eccellenza. Una sorta di hub informativo che, si assicura dalla fondazione, sino ad oggi è stato assente, ognuno preso dalle proprie iniziative mentre la laguna, sempre più, sembra sprofondare nel turismo di massa. Ed ecco che così che questa istituzione “ibrida” vuole fare la differenza, “intervenire con un approccio sartoriale, facendo della condivisione e dell’impegno nel fare arte e cultura il punto focale attorno cui ripensare valori antichi, senso identitario per costruire un nuovo futuro città e il territorio”. In grado di far dialogare tutti. O almeno ci si prova. Buon week end!

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