23 giugno 2017

Tre per uno, uguale quattro

 
LaRisultante intervista Luca Rossi e Laboratorio Saccardi: dall’opera d'arte al Monumento passando per il "trip", sollevando interrogativi sempre aperti

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L’artista-blogger più conosciuto d’Italia, Luca Rossi, selezionato per installare un’opera a cielo aperto sulle Dolomiti per il progetto SMACH 2017, fu definito “la personalità artistica più interessante nel panorama italiano” da Fabio Cavallucci nel 2010. Ideatore del blog Whitehouse dal 2009, per anni ha “operato” la sua identità come collettiva, corpo critico nell’ampiamente criticabile panorama contemporaneo, a cui ha contribuito con articoli, interviste, opere e progetti e corsi per “capire l’arte” di oggi – insieme ad Enrico Morsiani – che hanno ricalcato i titoli delle più importanti tendenze o delle fiere più blasonate, basta ricordare “Freeze Masters” (2013) e “Museo diffuso” (2016).
Luca Rossi, insieme a Laboratorio Saccardi – ovvero Vincenzo Profeta e Marco Leone Barone (nati a Palermo rispettivamente nel 1977 e 1978) – fondatori del duo nel 2002, che da una parte all’altra hanno dissacrato e, contestualmente, contribuito a mitizzare personaggi dello star system dell’arte e non solo, muovendosi tra pittura, installazione e una prolificità senza pari, senza abbandonare la loro Palermo dove hanno appena inaugurato il “Monumento a Franco e Ciccio”, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, è protagonista di questa intervista architettata da LaRisultante
Dispositivo relazionale intento all’osservazione del rapporto tra se e opera, LaR nasce nel 2014, anno identificato dal dispositivo stesso come fine del “Secolo dell’Io”. L’osservazione de LaRisultante assume come metodo la Storia dell’Arte stessa, rivista nell’ottica del rapporto tra corpo e potere. Si interessa dei fenomeni che riportano l’attenzione allo spazio intorno alla singolarità delle relazioni, con il corpo che si fa luogo tramite un lavoro estetico e comunica a chi è lontano dall’opera tramite il linguaggio scritto: post, riflessioni, ed eliminando completamente la rappresentazione fotografica delle opere che produce.  Quella che vi proponiamo è un’intervista tra il serio e il faceto, dove le risposte secche sono la punta dell’iceberg di scenari che contengono enormi discussioni, e punti di vista. 
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LaR: Qual è la prima opera d’arte che hai incontrato nella tua vita?
Luca Rossi: «Una foto fatta mettendo una reflex sull’erba, un castello della Loira che spunta da un mondo fantastico». 
Marco Leone Barone: «La luna».
Vincenzo Profeta: «La mia che poi è quella di tutti».
L’ultima?
LR: «L’opera pensata per Skulptur Projekte in Müenster, la prima opera d’arte sulla Luna».
MLB: «La Phiale aurea Mesomphalos».
VP: «Monumento a Franco e Ciccio».
Cosa dice a te, la tua ricerca?
LR: «Che il viaggio, l’epifania e l’emozione possono avvenire in qualsiasi momento anche se stai fermo e immobile dove ti trovi».
MLB: «Che ci siamo quasi, ma non abbiamo ancora  trovato l’oro».
VP: «Di cercare l’aura della verità».
Credi di fare opere d’arte?
LR: «Non credo, mi sembra di evidenziare una visione laterale sulle cose, le opere, se ci sono, sono solo “nodi al fazzoletto”».
MLB: «Io prego di fare opere d’arte».
VP: «No faccio di più, converto anime. L’arte bisogna superarla, è un intoppo dell’ego, bisogna tornare al subconscio dell’umanità, è il momento più creativo, la preistoria».
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In quale spazio sociale si forma l’arte attuale? 
LR: «In uno spazio sottoposto ad una continua fibrillazione tra dimensione pubblica, e privata, esperienza diretta e mediata, e dove ci sono oggetti marginali contaminati dall’immaginazione».
MLB:  «Attualmente l’arte è  ancora quella umana, quindi fine a se stessa, non è cambiato niente dall’età sumera, solo un leggero decadimento di stile».
VP: «Nel cuore, nel cuore di tutti noi».
Esiste ancora un singolo soggetto che può creare arte o domina il collettivo ?
LR: «Il collettivo è un modo per fare un passo indietro rispetto l’ammucchiata di soggetti che consumano e producono contenuti. Fare un passo indietro significa cambiare prospettiva. Il problema non è permette che le persone si esprimano, questo lo fanno già fin troppo; il problema è gestire questa enorme quantità di contenuti e possibilmente creare momenti di solitudine e silenzi per dire finalmente qualcosa di vero».
MLB: «Noi siamo un laboratorio, quindi una bottega e poi attualmente siamo una associazione, di cui mi vanto di essere il Presidente».
VP: «Non esiste nessun soggetto, la personalità è un’illusione, pensa che non siamo neanche qui, siamo solo mentalmente interconessi, aspetto l’eterno ritorno, la personalità te la vendono al supermarket».
Qual è il limite del tuo lavoro?
LR: «L’ingenuità di credere che tutto dipenda dal valore del mio lavoro e non dalla capacità di intessere pubbliche relazioni».
MLB: «Il limite ignoto».
VP: «Non esistono limiti per i Saccardi».
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Pensi che la tua ricerca sia estetica?
LR: «Sì, ma la fonte è il senso critico. Che crea l’estetica».
MLB: «No, no».
VP: «Etica ed estetica sono un’unica cosa per me, non mi pongo neanche il problema, dovrebbe essere così per tutti».
Ultimo libro che hai letto?
LR: «Un libro che raduna alcuni scritti di Mark Rothko».
MLB: «Kurgan, le origini della cultura europea, Marija Gimbutas».
VP: «Il principe mago, di Bent Parodi».
Se dico Dio, a cosa pensi?
LR: «Un giovane con la barba immerso nella luce».
MLB:  «Alle Montagne, agli Anunnaki, e poi penso al D.M.T. [Triptammina psichedelica endogena, presente in molte piante e nel fluido cerebrospinale degli esseri umani, sintetizzata per la prima volta nel 1931 dal chimico Richard Manske]».
VP: «All’universo come entità vivente in ogni persona, pianta o cosa».
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Se un ragazzino di 13 anni ti dicesse: voglio fare l’artista. Cosa gli suggeriresti?
LR: «Specializzati prima in una seconda professione che ti piace e che fornisce un buon reddito, poi potrai fare liberamente l’artista».
MLB: «Una volta gli avrei consigliato di fare il politico, domani saranno tutti artisti e fare l’artista sarà una necessità di vita».
VB: «I bambini già sono artisti, poi si rovinano nel tempo e fanno il Miart ed hanno a che fare con opere di plastica in padiglioni di plastica».
Ci sono Forme e significanti che si fanno eco nella Storia, anche se assumono significati diversi rimangono fermi: scegline uno che senti affine a te.
LR: «La pittura con i polpastrelli, dalla caverne al mouse di Apple».
MLB: «La croce, un antico simbolo sumero».
VP: «Mi interessa solo l’età del bronzo, la truffa della storia la lascio perdere da tempo».

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