21 giugno 2017

Il segreto alchemico della pellicola, all’Independent Film Show del Museo Nitsch di Napoli

 

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Ricercare nuovi agenti di sviluppo organici e metodi di emulsione, giocare con il potere risolvente angolare, sovrapporre la chimica e l’estetica sul supporto della pellicola, far entrare in collisione ciò che si vede e si sente. Dal 22 al 24 giugno, torna Independent Film Show, il festival che, anche per questa 17ma edizione, animerà i suggestivi spazi del Museo Nitsch, a strapiombo sul centro di Napoli. 
La rassegna, coordinata da Raffaella Morra e organizzata dall’associazione culturale E-M ARTS, è dedicata alla sperimentazione filmica internazionale più avanzata, con una predilezione per l’intervento manuale e per l’intromissione di agenti esterni, perché l’immagine in movimento è una materia percettiva molto concreta, da distorcere, deformare, adattare. Il programma è ricchissimo, si può consultare qui e comprende una successione serrata di film oltre a tre performance live di expanded cinema, in un percorso diacronico e transmediale che va dai pionieri alle indagini più recenti. 
Si parte da In the shadow of Marcus Mountain, girato da Robert Schaller con una cinepresa stenoscopica fatta a mano, e da Two Pictures, astrazione sensuale di Rose Lowder e Carl E. Brown, per continuare con le questioni di legittimità della memoria, esplorate in Waterfilm, di Dan Browne, attraverso le relazioni tra immagini, suoni e processi di montaggio. In collaborazione con il festival La Digestion-musica ascoltata raramente, è prevista la proiezione di due film di Hangjun Lee, accompagnati dall’improvvisazione sonora in quadrifonia di Chulki Hong e Will Guthrie. The Cracked Share è un’immersione in una miscela di immagini distorte dalla chimica e intersecate dall’improvvisazione noise di Hong e di Guthrie, mentre Phantom Schoolgirl Army indaga le condizioni materiali della fotografia e le sue convenzioni, ricostruendo la dialettica tra immobilità e movimento insita nel cinema. Per Scarface, performance di expanded cinema, Greg Pope combinerà improvvisazione e tecnica, intervenendo sui proiettori da 16mm e per diapositive, con microfoni a contatto e pick-up di chitarra, in processo dinamico e analogico.

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